Era molto tempo che non vedevo un film così emozionante. Mi sono sorpresa alla fine ad essere angosciata e sollevata allo stesso tempo per la distruzione del mondo. Mi dispiaceva più per gli animali e le piante che per gli uomini. Comunque i film di Lars sono sempre originali e fanno riflettere.
Che Lars Von Trier sia noto per trasmettere sentimenti di angoscia e depressione, siamo tutti d'accordo, ma questo film proprio non decolla...ti aspetti sempre di essere coinvolto e "preso" dall'argomento della "fine del mondo" cosa a cui tutti almento una volta nella vita abbiamo pensato, ma niente, la lentezza delle scene e la noia hanno il sopravvento, almeno per me. Sono bellissime le immagini e la recitazione è splenidida, ma ho trovato che il film sia davvero pesante....di von Trier avevo apprezzato molto "Le onde del destino e ho trovato davvero unico nel suo genene "Dog Ville", ma questo film mi ha lasciato davvero molto perplessa...peccato.
Che dire di Melancholia...anzitutto viene subito alla mente l'infelice "furbata2 di von trier con le sue uscite sugli ebrei e sulla sua empatia nei confronti di Hitler...pensiero genuino? Modo per attirare l'attenzione su di sè e quindi sul suo film? Per me un pò l'uno e un pò l'altro...Von Trier è sempre difficile, io mi ricordo ancora Dogville che, secondo me, erA stato un bel mattoncino...melancholia mi è piaciuto, specie nella prima parte, dove si racconta di questa catastrofe familiare in cui tutti odiano tutti e, specie i genitori della sposa, manco si danno la pena di nasconderlo. Justine e Michael sono due persone sfortunate: la prima perchè non sa più godere di nulla nella vita, il secondo per il suo amore sprecato verso una moglie che decisamente non lo merita. l'ho odiata mentre lascia cadere con noncuranza la fotografia col terreno che il marito voleva comprare per lei...la seconda parte mi ha interessato meno, con l'imminente impatto tra i due pianeti, da una parte l'attaccamento alla vita della povera Claire e l'indifferenza, ancora una volta, di Justine, e il vigliacco suicidio del marito (Kiefer Sutherland).Justine in parte però si riscatta provando a tranquillizzare il nipotino, costruendo la capanna di rami facendogli credere che questa li avrebbe protetti dalla fine imminente... Molto bravi tutti gli attori, comunque...Ciononstante,il film l'ho visto volentieri, ma non lo rivedrei. Una volta mi basta!
Erano parecchi anni che non vedevo un'opera così lungimirante, immaginifica... Sono rimasto incantato... Mentre lo vedevo pensavo a molte cose. E anche quando è finito sono rimasto a riflettere...
E la notte ho sognato, di questo film, che mi ha lasciato in bocca il dolce amaro della malinconia.
Questa non è Hollywood; è la vita, la natura, la fine...
Capisco che a molti possa non piacere (a mia moglie non è piaciuto e ne sono rimasto deluso), ma è un'opera difficile, desolante, senza speranza, che deprime... A chi è cresciuto a "pane e colossal" non va giù. Ma è come dare le perle ai porci...
Lars con questo film ha raggiunto l'apice.
Tony da Roma
Inguardabile. Alcuni registi pensano che la telecamera a spalla con, tutto che si muove, sia artistico o blocca solo la digestione e fa venire il mal di mare?