Valuto l'opera assai valida.
La Pellicola si presenta, come ovviamente saprete, come la riproduzione realistica di quanto capitato allo sfortunato Aron Ralston quando rimase intrappolato per circa cinque giorni con un braccio schiacciato da un masso (o meglio, una mano in quanto arto), costretto a bere la sua urina e dilazionare quel poco cibo a sua disposizione (Bear insegna...).
Venendo alla Pellicola... mi ha colpito... mi ha colpito l'originalità di una trasposizione cinematografica così coinvolgente e particolare (vedi le sequenze dell'amputazione, vedi i pensieri del protagonista, vedi le sequenze d'azione iniziale e il condimento fatto della classica musica ipnotica stile Boyle); la Pellicola, che dura poco meno di un'ora e mezza, non mi ha mai annoiato, e a differenza di molte altre produzioni, non mi ha costretto a fare il countdown dei minuti per vedere il tempo che mancava a concludere la visione.
Franco si dimostra all'altezza; il personaggio sembra fatto appositamente per lui, che risponde con un fisico all'altezza e con una performance assai azzeccata.
Film che consiglio di vedere, forse non per tutti, data la particolarità dell'evento evidenziato...
La media dell'otto ci sta a pennello.
Saluti come sempre alla mia dolce metà, Roberta, che ha dovuto subire la visione di questa Pellicola da me proposta, ovviamente nascondendo il suo dolce volto dietro al cuscino nelle sequenze sanguinose e cruente dell'amputazione :-)
Staticità dell'azione colmata con numerosi viaggi mentali che però a me non hanno per niente convinto... inseriti anche per portare alla riflessione lo spettatore con me non riescono nel loro intento...
Troppo cruda, esagerata sia nei modi che nella lunghezza, la scena clou che diviene inguardabile...troppo sbrigativo invece il finale.
Opinione personale sul film quindi non può essere sufficiente.
Il film è in primis un omaggio a un vero e proprio sopravvissuto moderno. Ma non si vuole solo sottolineare il coraggio e la voglia di vivere di questa persona, ma impartire allo spettatore una lezione di vita attraverso messaggi e metafore tipiche di Boyle, elementi che ricorrono spesso e volentieri nelle sue opere. Non per tutti, è un viaggio catartico di una personalità solitaria e sensibile, un individuo che esorcizza la propria fragilità attraverso azioni spericolate. Quanti di noi possono rispecchiarsi? E' lo spettatore stesso a finire in quel canyon, faccia a faccia con una natura al solito vendicativa ma rivelatrice dell'inutilità del consumismo nell'ottica della pura sopravvivenza. Non per tutti, un film carico di solitudine come qualcuno ha fatto notare, da vedere da soli, e riflettere. Purtroppo la scena clou è estremamente forte, intollerabile per molti, ma non è gratuita, serve per rimarcare il sacrificio e la forza di volontà necessari per andare avanti. Per non mollare mai. Bravo Boyle, un altro centro. Bravissimo l'attore. E chi non si è commosso nell'ultimissima scena (quella col vero Aron), beh, mi spiace proprio per lui...
Boyle è un grande! A parte gli eccessi della colonna sonora,tesi secondo me più ad allentare la tensione,piuttosto che ad enfatizzare le scene,il film è perfetto,riuscitissimo! Molto in gamba anche il protagonista. Da vedere!
Danny Boyle non ci delude.Il film ha ricevuto 6 nomination ai premi Oscar 2011. Basato su una storia vera ,lo spettatore si immedesima sin da subito nel personaggio interpretato da James Franco (ottima recitazione)grazie anche ad un abile sceneggiatura.Tutto sembra la solita routine per Aron (il personaggio) ma quel sabato mattina diventerà l'inizio delle 127 ore di pura adrenalina.
Marco Zambrini , 35 anni , Lecce
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(7.5/10)
