Il film è stato massacrato dalla critica e da tutti quelli che si aspettavano di vedere chissà che cosa. Questo è il tipico film che poi verrà rivalutato dai posteri, certo il film in alcuni casi deve fare i conti con una leggera lentezza un briciolo di "scontatezza", ma questi sono gli ingredienti indispensabili per fare poesia e follia.
Animazione e recitazione sono al top di quello che si può trovare al giorno di oggi.
Un castello malvaggio, un fossato di sangue in cui galleggiano teste mozzate, le carte soldato son state oramai tutte dipinte di rosso. Il paese di Alice è cambiato? Tim Burton ci mette del suo. Alice, di dieci anni più grande, ha solo un vago ricordo delle meraviglie scoperte nel suo precedente viaggio, un ricordo che si confonde nei sogni e che la preoccupa, facendola sentire pazza. Ora in età da marito, ad una grande festa per il suo fidanzamento ecco riapparire il bianconiglio, ed Alice non puo trattenersi dal cadere di nuovo nella sua tana. Solo al ritorno nel mondo reale però, sarà davvero cresciuta ed in grado di scegliere cosa fare di se stessa. Un'avventura forse semplice ed un po' scontata ma comunque epica ed eroica. Tim Burton ci racconta una storia facendo un uso straordinario di tutti i personaggi della versione precedente, colorandoli in modo da accentuare profondamente le caratteristiche di ognuno. Alcuni dialoghi sono presi integramelte dal film della disney in modo da rendere omaggio al capolavoro originale. Inoltre alle vecchie meraviglie (la tortinsù, l'evanescenza dello stregatto, i vari animali parlanti, ecc.) se ne aggiungono di nuove, come la straordinaria possibilita di viaggiare a cappello o la geniale idea di rappresentare la regina rossa, che tanto ama gridare "tagliatele la testa", con un cranio dalle dimensioni mostruose. L'uso del 3D è perfetto, soprattutto nelle scene statiche, alcune scelte registiche, come l'uso ripetuto di lunghe prospettive centrali(la scena della promessa di matrimonio) o i dialoghi girati sempre in almeno due piani accentuano le possibilita della nuova tecnologia. Io personalmente ho amato Alice di Carol, e della Disney e non ho nessuna difficolta a dire che amerò presto anche questo di Burton (per amare un film lo devo vedere almeno tre volte). In 108 minuti neanche uno sbadiglio ma la bocca era spesso aperta per la "meraviglia".
Alice fa, da quando era piccola, sempre uno stesso e bizzarro sogno: si trova in un mondo stranissimo abitato da buffe creature tra le quali un coniglio bianco con un panciotto, un cappellaio tutto matto e un coniglio che sorride sempre. Nel giorno in cui il suo fidanzato deve chiederle la sua mano, la ragazza vede un coniglio con un orologio e lo segue fino ad una buca nella quale cade accidentalmente. Fin qui non trovaiamo alcune differenze con il cartone animato Disney e il film ci sembra assolutamente uguale. Bastano 10 minuti a farci cambiare opinione. Infatti, le somiglianze tra il libro e la pellicola di Tim Burton, si limitano all'introduzione. In seguito alla caduta nella buca Alice scopre un mondo uguale a quello che lei sogna dalla sua infanzia. Scopre che lei è la predestinata a cambiare la storia di quel paese restituendo il trono alla buona Regina Bianca e togliendolo alla crudele Regina Rossa, la sorella di quella Bianca. Per farlo deve però affrontare un' orribile creatura. Burton sconvolge la storia trasformando il Cappellaio Matto di Carrol, davvero pazzo e insensibile alla storia di Alice, in un Cappellaio Matto davvero poco matto e volenteroso di aiutare la piccola Alice a tornare a casa sua. Passiamo all'interpretazione di questo personaggio: Johnny Depp svolge come al solito benissimo la parte. Bellissimi i personaggi come ad esempio PincoPanco e PancoPinco e il Brucaliffo che fuma il Narguilè.
Alice è cresciuta, e nel frattempo Tim Burton è tornato bambino. infatti, come prova la critica, di certo non ha dato il meglio di sè nella realizzazione di questo film. il 3D non era un elemento necessario, vista la mancanza di scene di grande effetto che, "saltando" fuori dallo schermo, avvolgono lo spettatore. Ciò che più colpisce, invece, è la bravura (ormai indubbia) di Johnny Depp, attore prediletto di Burton dai tempi di Edward mani di forbice. La storia presentata da quest'ultimo differisce molto dal primo cartone targato Disney del '51, forse talvolta cadendo persino nella ripetitività di alcune scene, ma il carisma e l'intraprendenza del Cappellaio Matto-Depp risollevano la situazione, portando il film a nuovi livelli. Inoltre si resta stupiti dalla sua capacità di passare da Capitan Jack Sparrow a Sweeney Todd, dal Roux di Chocolat al Mad Hatter del paese delle meraviglie. Rimane da dire comunque che questa versione, più che un remake di Alice in Wonderland, è l'inizio di una nuova fiaba, intitolata (a maggior ragione) Johnny in Burtonland. La trama infatti appare incentrata più sulla vita passata del Cappellaio, che non su Alice, la ragazza che scopre sè stessa. Burton comunque ha dimostrato ancora una volta la validità del suo fidato cast, anche assegnando il ruolo della Regina Rossa alla compagna Helena Bonam Carter, che ha dato nuova vita a questa malvagia figura. Va ad ogni modo ricordato che su questo film esistono schieramenti completamente avversi: da una parte ci sono i sostenitori di quest'opera, dall'altra coloro che ne sono rimasti molto delusi. Personalmente ne sono rimasto incantato. Infatti è un film che va visto con gli occhi di un bambino, ma che anche un adulto può apprezzare. Trascina lo spettatore in un paese di sogni, magia e pazzia, dove non conta come si appare, ma come si è realmente nell'anima, aspetto della fiaba che viene spiegato con una semplice frase della Regina Bianca:" Non si vive per accontentere gli altri", cosa a cui probabilmente anche Tim ha pensato mentre realizzava questa pellicola.
pagina 2 di 23
(6/10)
