In attesa di vedere il sequel Che - Guerriglia su questa prima parte del lavoro di Steven Soderbergh sento di poter esprimere un giudizio più che positivo. E' un film dal carattere e dalla trama asciutta. Con questo intendo dire privo delle trite e ritrite sbavature sentimentali e strappalacrime della recente cinematografia d'autore. Nonostante questo il film non risente assolutamente di alcuna lentezza, anzi è capace di tenere sempre alta la suspence nello spettatore.
Dal punto di vista storico emerge fulgida e 'chiara', come dice quella famosa canzone sul Che, l'immagine di un uomo senza macchia e impavido dotato di una grande forza d'animo e di un idealismo pragmatico unico nel suo genere. Soderbergh in una parola ci restituisce l'immagine di uomo buono, che noi tutti dovremmo prendere ad esempio. Nel film va sottolineato che non si avverte alcuna venatura revisionistica. Nessuno ha sparso sangue inutile e nessuno si è lasciato andare ad eccessi dalla parte dei ribelli (al di fuori delle normali pratiche disciplinari di un esercito che arrivavano fino alla fucilazione), meno da quella dell'esercito governativo. In altre parole, la morale che se ne trae è che la Rivoluzione è giusta e di più auspicabile. Purtroppo ad ogni epoca e ad ogni terra il proprio eroe: all'America Latina degli anni '50 e '60 Che Guevara, all'Italia di questo inizio XXI secolo...beh è inutile continuare avete già capito.
la cosa migliore di questo film è l'immedesimazione nei personaggi fatta da benicio del toro per il "che" e Demián Bichir nei panni di un fidel "ipercinetico" (in ogni scena fidel sembrava muoversi come se avesse una stecca di peperoncino su per il c**o) cmq 2 performance più che ottime.
tutto il resto del cast una massa di comparse generiche alle quali sicuramente il regista aveva promesso alcune battute.
il film è molto lento e non aiuta neanche il montaggio che spesso confonde e disorienta troppo lo spettatore alternando a volte troppo rapidamente scene pre & post rivoluzione.
la parte iniziale nella giungla non racconta nulla di eccezionale ma comunque resta interessante per alcuni eventi,
notevoli le scene alle nazioni unite ed i discorsi con voce fuori campo ed una fotografia bianco e nero sgranata.
la parte più intensa e movimentata del film è sicuramente l'ultima mezz'ora!
un altra nota dolente è vedere un po troppo compiaciuti regista ed attore rispettivamente
Soderbergh e Del toro nel rappresentare in alcune piccole battute il lato umano buono e compassionevole del "che" cinematograficamente forzato e buonista!
fantastico il direttore della fotografia markven addabbergh!
Bel film. La figura di Guevara non è così caricata e centrale come temevo anzi, nella prima parte del film viene dipinto come un novellino, uno che fa scelte azzardate e sbagliate. Ma proprio questo suo modo di vedere le cose faranno si che Fidel lo noti, e gli dia sempre più fiducia e incarichi (il fatto di essere uno dei pochissimi medici in campo gli ha fatto guadagnare non poca importanza). La lotta va avanti, e va avanti vittoriosa, grazie sopratutto alla complicità della popolazione (al contrario di quanto accadrà in Bolivia) e la vittoria e quasi "inevitabile". E' un film molto lento e non lineare anche a causa della sua struttura narrativa (tutto il film è praticamente un'intervista composta da flashback). La nascita di un mito, di un uomo che dei suoi ideali ha fatto una ragione di vita, ideali come la lealtà e l'onesta. E' il primo a capire che senza il consenso del popolo una rivoluzione non ha modo di esistere. Da vedere con una mente "libera" da pregiudizi (di qualsiasi tipo).
Per giudicare questo film bisognerebbe parlare prima con Soderbergh. Il mio voto infatti è una media tra il 10, che avrei messo in caso lo stile del film sia volutamente lento (2-3 stacchi ogni sequenza) e sopratutto dopo aver capito il perchè, e il 2, che avrei messi se tale stile sia sbrigativo per finire al più presto le riprese del film (per di più ne hanno fatti due). Passando alla struttura del film posso dire che pur essendo un film dove sono impegnati un sacco di attori, questi rimangono quasi delle comparse. Il film è incentrato su Guevara che tra l'altro è un personaggio che a volte ha un linguaggio troppo demagogico. Poi è anche costruito abbastanza male. Io se fossi un suo rivoluzionario non mi sentirei affatto sicuro di affidare la mia vita ai suoi comandi in battaglia. Per di più, e questa è una cosa personale, non mi sono mai piaciuti i film dove si va avanti ed indietro nel tempo senza riuscire a capire le reali emozioni che dovrebbe provare il personaggio in quel momento. Ti senti sballottato. L'unico film a cui questo stile narrativo poteva essere applicato (almeno tra quelli che ho visto), è Memento di Christopher Nolan, perchè lì lo spettatore doveva sentirsi disorientato così come il personaggio. Ma qui è fuori luogo.
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(7/10)
