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Diario di uno scandalo

Opinioni presenti: 41
Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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Avvincente

(8/10) Voto 8di 10

Nonostante avessi scarse aspettative su questa pellicola (pensavo fosse troppo noiosa), mi sono dovuto ricredere. Nonostante la situazione psicologica difficile che caratterizza tutto il film, il ritmo è veloce e scandito anche da alcuni momenti di ironia. Sono molti gli aspetti che fanno riflettere; inoltre è difficile resistere allo charme di Cate Blanchett. Infine, un plauso alla superba interpretazione di Judi Dench



Simone, 22 anni, Fabriano (AN).




l'amicizia va vissuta , non imposta

(7/10) Voto 7di 10

veramente bello questo lavoro di Richard Eyre( che ricordiamo per il claustofobico Iris), dove con una intensa atmosfera thriller si racconta una storia di morbosa passione. Il lavoro migliore viene infatti effettuato sulla intensità della recitazione delle due bravissime protagoniste, una grande Judi Dench e una Cate Blanchett abile nel togliersi i panni dell'ingenua per arrivare a uno step più elelvato, calandole nella cornice di ambienti scolastici freddi e superficiali che non permettono la coniugazione di vitalità con la professione facendo cercare in qualcosa d'altro la sveglia emozionale. La Dench è veramente immensa, il suo ritratto di una professoressa sola e acida, è meraviglioso, intenso, deciso e di grande impatto. Tratteggiando il ritratto amaro di questa professoressa delusa e solitaria suo malgrado, abbiamo una recitazione multistrato, che coniuga freddezza e decisione con una insicurezza di base decisamente allarmante, pericolosa, che ha bisogno degli altri succhiando l'amicizia come un vampiro per nutrirsi dei sentimenti perduti. Sentimenti affidati ad un amico inerte come il diario del titolo, che registra ciò che gli viene sferzatamente vergato senza poter comunicare all'autrice nessun avvertimento, nessun ripudio, nessun blocco. La Blanchett non si fa trascinare in una comoda recitazione da ingenua, si libera delle pastoie della sceneggaitura e con coraggio approfondisce questa parte non facile nelle sue connotazioni più reattive. Smorfie, impotenza, incapacità a capire le ragioni dell'operato sono mostrate benissimo in questa maestra graziosa ma debole, che si fa trascinare in un abisso senza reagire, quasi che il fiume debba accompagnarla portandola alla deriva senza lotta. Due caratteri opposti che hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere, nutrendosi a vicenda come si diceva delle proprie energie, peccato che alla fine a furia di cannibalizzarsi non rimane altro che piatto risultato. le due donne nel loro incontro si affrontano alternando necessità a piacere, in un gioco soffuso di inganno e sincerità imposta o reale. Il punto debole di questo film, contrapposto a questa buonissima prova recitativa rimane la storia che risulta alla lunga abbastanza prevedibile nel suo motore di svolgimento, nelle sue pieghe e con un finale non del tutto soddisfacente ma risaputo. Ma il grande lavoro ambientale fatto sulle atmosfere del film, che ricorda alcuni lavori del grande Alfred Hitchcock,( una sorta di "Io confesso") ci dona un film teso, affascinante, che fa di tutto per relegare gli altri presenti a una sorta di comprimari necessari solo per realtà mentre il mondo dovrebbe essere solo un microcosmo di proprietà di Barbara, e ogni tentativo di sganciarsi un piccolo innocuo maldestro atto di lesa proprietà. La voce fuori campo dei pensieri di Barbara rende questa atmosfera di predominio ancora più marcata. L'amicizia va vissuta, non imposta...



Pietro, 42 anni, Gessate (MI).




Manca qualcosa

(6/10) Voto 6di 10

Sufficiente direi, dura 90 min.circa e non ti annoia, ma la trama non è poi così "di spessore" come mi sarei aspettata. A mio avviso vengono poco analizzati i meccanismi e le motivazioni che spingono la giovane insegnante a compiere un atto tanto irresponsabile e immorale; in altre parole, non si approfondisce affatto la sua psicologia a differenza di quanto viene fatto con l'altro personaggio, l'anziana e apparentemente innocua Barbara: i suoi pensieri, le sue riflessioni, le dinamiche della sua mente arrivano allo spettatore direttamente dalla voce della stessa, che fa da "sfondo" alla storia. Bellissima La Blanchett.



Francesca, 24 anni, Grottammare (AP).




Mediocre

(5/10) Voto 5di 10

Buone le premesse, ma davvero poco significativo lo svolgimento del tutto. Finale scontato e banale.



Graziano, 31 anni, L'Aquila (AQ).




delusione

(5/10) Voto 5di 10

Pensavo decisamente meglio. Trama un po' lento, per fortuna dura solo 90', e senza grandi scossoni. Trovo che il limite maggiore sia il tentativo di tenere alta l'attenzione e forti le attese solo attraverso il racconto fuori campo della zitella. Non metto un voto più basso perché il livello della recitazione è veramente ottimo: Cate Blanchett si mostra abbastanza afflitta e divisa, ma Judi Dench è sempre più brava. Ma dov'era fino 10 anni fa? Perché nessuno ce l'ha fatta scoprire, ad ogni film è un'emozione. Una grande senza bisogno di scene madri,m sguardi, espressioni e qualche battuta acida: very... British!



Angelo, 32 anni, Milano.





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