Niente male questo prequel sulla storia della famigerata famiglia Hewitt. A cominciare dalla trama in cui si spiegano le origini di Thomas "Leatherface" Hewitt e della sua deviante e malata abitudine di uccidere e macellare qualunque cosa sia fatta di carne che gli capiti a tiro, si traccia il profilo della stessa famiglia costretta a sopravvivere in uno scenario desolante come quello del Texas ai margini della società americana e per questo disposta anche a praticare il cannibalismo, aspetto questo messo in evidenza anche nell'originale di Tobe Hooper e colpevolmente perso di vista nel remake del 2003 di Markus Nispel. Sceneggiatura e fotografia riportano quell'atmosfera insana e malata che già si respirava nei due precedenti, fino ad arrivare alle scene splatter più cruente che sono sicuramente il punto di forza del film. Quello che si intravedeva per pochi istanti nel remake di Nispel, il giovane Liebesman (molto buona la sua regia dopo il deludente Darkness Falls) lo sbatte in faccia allo spettatore fin nei minimi particolari senza minimamente preoccuparsi della crudeltà e dell'efferatezza dell'evento: da cineteca del gore le scene dello squartamento con la motosega con tocco finale della faccia tagliata al povero malcapitato e cucita sul viso deforme di Thomas che con questo gesto, ripetuto anche nel 2003, sembra voler ribadire a tutti la sua volontà di avere un aspetto normale e non un viso deforme come la natura gli ha dato. Nel complesso un buon film che sicuramente non è dedicato a persone di stomaco debole (se qualcuno critica certe scene troppo violente cosa si aspettava di vedere, Biancaneve e i Sette Nani? oppure il classico filmetto di Natale che diventa più bello solo perchè guadagna di più?) ma che, a differenza di tanti altri prodotti in cui il lato splatter risulta solo fine a se stesso, tiene incollato lo spettatore dall'inizio fino all'inaspettato finale. Voto:7
Film mediocre che non aggiunge nulla di nuovo. Ma ho visto lo stesso vostro film? Non e' malaccio, ma rimane sulla mediocrita' dei tanti film. Storia insulsa, comportamenti ridicoli, regia nulla di speciale.
Se vi piace l'horror splatter, guardatevi La casa del diavolo, follia e violenza allo stato puro, pero' con un ottima regia e uno humor fumettistico particolare.
Bocciato
Un vero film Horror. Se siete deboli di cuore non è il film che fa per voi. Basato su una storia vera, ricostruisce le vicende di una famiglia del Texas. Il film è di pieno di scene cruente. E' però ben costruito. La tensione è sempre ai massimi livelli. Bravi anche gli attori. Nel complesso un buon film, se vi piace il genere. In caso contrario lasciate perdere...
I carnefici sono troppo tali e le vittime troppo vittime. tutto ciò sconvolge lo spettatore che non trova via d'uscita alla fine del film. e' una sensazione spiacevole quella che ti resta addosso e per gli appassionati è quello che ci vuole.
però il film ha dei limiti.
i protagonisti cattivi -lo sappiamo, perchè sappiamo già tutto di loro (abbiamo già visto tutti i non aprite...)- ci sono tutti e ci resteranno fino alla fine. ma allora la trama risulta debole, scontata e la speranza che almeno uno si salvi finisce presto.
le vittime sono "sacrificali", non c'è scampo per loro soprattutto perchè già lo sappiamo i nostri mostri ne devono combinare ancora di cotte e di crude (di cene s'intende).
preferisco le colline hanno gli occhi e il meraviglioso la casa del diavolo. anche wolf creek mi è più congeniale. specialmente nei primi due anche i buoni giocano sporco e duro contro i cattivi, anzi se la giocano ad armi pari. che volete che vi dica, pur appassionato di horror e di splatter resto un romantico, godo molto di più a vedere il cattivo di turno massacrato di botte dalla (di solito ultima)vittima "sacrificale"
2 ore di brutalità ed efferatezze al limite della decenza. Ma cosa ci si dovrebbe aspettare? Quì si parla di un film horror dove il rombo della motosega è protagonista assoluto... e quindi il film rispecchia e rispetta tutti gli elementi del genere: sangue, urla, amputazioni ecc. Spezzo una lancia a favore della fotografia, caratterizzata da luminosità tetra e da colori impastati e marci che rendono l'atmosfera ancora più malata e malsana. Consigliato ai cultori del genere.