il solito filmetto. solita trama,soliti intrecci,insomma una storia vista e rivista. neanche la bravura della streep riesce a salvarlo. davvero noioso,superficiale e tutt'altro che originale.non consigliato.
L'ho recuperato in ritardo ma ricordo che quando uscì questo film ci fu un chiasso assurdo. Quanta pubblicità per una classica commedia americana fatta un pochetto meglio delle altre. Sapete quando accade che un film mediocre piace alla maggior parte delle persone? La risposta è: quando la sceneggiatura rispetta tutti i canoni, con svolte, pinze e gran finale ben riconoscibili. In questo film questo viene fatto, ecco perchè tutti queste recensioni favorevoli. Io metto 6 grazie alla Streep, ma sopratutto a Tucci che riesce a rendere credibile un personaggio stereotipatissimo. La Hathaway è solamente una caricatura, niente di più, e tutta questa profondità e quest'impegno civile tanto ostentato nel film sottolineato dalla laurea e dagli articoli "impegnati" pubblicati durante il percorso accademico, non sono affatto riscontrabili nel personaggio. Non basta un maglioncino classico, una gonna "della nonna" e scarpe a mezzo tacco a dare profondità ad un personaggio. Tali attributi non sono assolutamente riscontrabili nel comportamento del personaggio in nessuna parte del film. Emily Blunt è la prima volta che la vedo in un film...le auguro tutto il meglio ma spero di non vederla più in un film.
semplicemente fantastico! oltre la normale commedia brillante, il film prende quota grazie all'interpretazione sublime di Meryl Strep, esilarante e credibile al tempo stesso. per il resto è una storia gradevole, belle le musiche e i costumi, dal ritmo serrato, a tratti eccessivo, ma mai di cattivo gusto! ottimo anche il cast, che tuttavia appare in secondo piano rispetto ad una magnifica Meryl Strep. Vengono sfiorati anche importanti temi come l'anoressia e la superficialità che caratterizza il patinato mondo dell'alta moda. è già un cult. da non perdere!
Il diavolo veste Prada...ma di chi stiamo parlando in realta? Dell'infernale Miranda Priestly, un vero incubo per chi abbia la sfortuna di lavorare per lei (anche se è un lavoro per cui molte ragazze "morirebbero", forse nel senso letterale del termine), o dello spietato mondo della moda che divora i suoi figli e adepti? Dopo aver visto il film, è difficile trovare una risposta a questo interrogativo. Nell'omonimo romanzo di Lauren Weisberger, che ha ispirato la pellicola e la cui trama si conclude in maniera radicalmente diversa, Miranda non mostra alcun lato umano, neanche un minimo spiraglio di sensibilità, mentre l'interpretazione della grande Meryl Streep ci mette di fronte a un personaggio sicuramente eccessivo, ai limiti dell'inverosimile, ma con qualche concessione alla sensibilità, che la rende ancora più affascinante. Bravissime le altre due protagoniste femminili, Anne Hathaway ed Emily Blunt, che rendono alla perfezione quall'atmosfera tragicomica che si respira tra le pagine del libro. Ambizione, rivalità, competizione e fatica inumana sono le vere protagoniste, sullo sfondo sfavillante di un mondo attraente quanto vuoto. Il film risulta gradevole anche per la colonna sonora, decisamente commerciale ma adatta al contesto, e per le ambientazioni e i costumi: nella finzione come nella realtà, la frivolezza può rendere più sopportabili le assurde richieste di quello stile di vita, in cui l'importante è apparire
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(7/10)
