Little Miss Sunshine è un piccolo gioiello, un road-movie che come il più recente Sideways (Paul Giamatti) pone l'attenzione sul viaggio, come metafora di cambiamento, sofferenza e delusione, ma anche di purificazione ed inevitabile crescita. La famiglia di Olive Hoover(Abigail Breslin) è tutt'altro che perfetta e questo è l'elemento che rende il film speciale ed unico. Sheryl la madre (sempre interessante Toni Collette) che sembra essere il collante che tiene uniti tutti, il padre Richard irritante ed arrogante all'inizio del film , occupato nel lancio del suo libro "I nove passi", si definisce un vincente a differenza del cognato Frank che ha appena tentato il suicidio per una delusione amorosa e professionale, ma anche lui mostrerà il suo animo tenero verso la fine. Il nonno (intenso Alan Arkin) e il fratello di Olive, Dwayne, depresso cronico, ha fatto voto di silenzio fino alla realizzazione del suo sogno: diventare pilota militare. Tutti hanno paure e convinzioni che li paralizzano nella loro condizione, ma il viaggio attraverso la California, per accompagnare la piccola Olive ad un concorso di bellezza, si rivelerà essenziale per tutti loro. Il film è un crescendo di episodi brillanti ( la VW gialla che si rompe, il clackson che si blocca ) e momenti di delusione e sofferenza (la morte del nonno e la delusione di Dwayne che scopre di essere daltonico e di Richard al quale non verrà pubblicato il libro in cui aveva investito tutto). Il concorso di bellezza di Olive è emblematico. Una vera e propria fiera della vanità in cui bimbe di 7 anni vengono trasformate dalle madri in bambole con capelli cotonati, chili di ombretto sopra gli occhi e rossetto sulle labbra, camminate da vamp e sorrisi grotteschi che accompagnano le loro esibizioni. Olive sarà Olive anche sul palco, così come la sua famiglia che finalmente non si nasconderà più, ma si mostrerà davanti a tutti per ciò che è: VERA. Una cosa è certa: dopo il viaggio nessuno sarà come prima, tutti a modo loro torneranno a casa diversi da prima. Meravigliosa la scena in cui Dwayne esce urlando dal furgone, dopo aver scoperto di non poter diventare pilota, la famiglia lo aspetta e sullo sfondo si intravede una scritta su un cartellone "UNITED WE STAND".
uno dei miei film preferiti, humor dark, road movie, una realtà americana che in pochissimi film viene mostrata. la piccola Olive è uno spettacolo, così piccola e così brava, molto meglio di tante altre "star" strapagate!!il nonno favoloso politically incorrect , come tutto il film del resto. non trovo un solo difetto, un film per tutti ma non vi aspettate solo un film "comico" si ride e tanto ma si riflette anche, ti lascia un pò quell'amaro che ti fa pensare a quante cose sbagliate ci siano in giro che purtroppo per la maggior parte della gente sono cose "giuste".