Un film strepitoso, che soltanto un genio senza freni quale michel gondry poteva girare. ottima l'interpretazione di barnel; dolce tenero e stralunato, confuso dai suoi stessi impulsi onirici che lo sovrasteranno fino a renderlo quasi un bambino indifeso, alle prime armi anche nell'amore quotidiano.
indefinita, quasi incontrollabile la mole visionaria di gondry che semina genio e sentimento in ogni inquadratura, curando - questa volta ancor di più rispetto al precedente "eternal sunshine.." anche la parte narrativa senza mai limitarsi, comunque, all'uso di effetti animati molto forti e riusciti.
per me - e lo penso già da quando per la prima volta ho visto i suoi videoclip, è uno dei più grandi registi esistenti di nuova generazione. imperdibile!!!
Dal punto di vista figurativo si tratta certamente di un capolavoro ma non aggiunge nulla al video "Army of me" di Bjork che per altro è opera d'arte dello stesso regista. Le atmosfere del sogno e dell'incubo sono tracciate in maniera mirabile e affascinante, la trama però risente di rallentamenti eccessivi, ad un certo punto lo spettatore attende una qualsiasi evoluzione che però non arriva mai. I personaggi sono statici, non c'è evoluzione.Certo, si tratta di una scelta del regista...la distorsione spazio temporale è propria dei sogni, peccato che questo renda il film un po' ripetitivo soprattutto nella seconda parte. La tenerezza del personaggio principale e la bravura dell'attore che lo interpreta sono comunque irresistibili, le idee sono geniali e le realizzazioni scenografiche d'effetto. Da vedere.
La fantasia al potere! chi si e’ specchiato almeno una volta in questo slogan anarchico, rimarra’ estasiato dal film! se dovessi dare un voto alla prima mezz’ora probabilmente il voto giusto sarebbe dodici! il film e’ per tutti quelli che vivono tra la terra ferma e le nuvole , imbarazzati dai propri sogni che invece rivelano poesia, in un contesto in cui si sente forte il peso del concreto! morte al concreto! dedicato ai pesci fuor d’acqua e agli indiani a cui non piace stare in una riserva, incompatibili! disseminate qua e la troverete delle chicche: la macchina del tempo, il calendario, il cavallo di pezza e creazioni di ogni sorta che escono come regali da una scatola colorata .il finale e’ brusco ma compatibile con il sogno…dal quale ci vuole un po’ per risvegliarsi!
Insicurezza, paura, delirio...sono queste le caratteristiche che ha il protagonista de L'ARTE DEL SOGNO (un favoloso Gael Garcia Bernal). L'unico modo per sconfiggerle è il sogno. Solo in quel momento riesce a dare sfogo ai suoi sentimenti, trova il coraggio e esplode la sua repressa vitalità. Arriva ad un punto tale che non riesce più a distinguere la realtà dalla fantasia e non riesce a trovare quel punti di incontro fra questi due mondi che tutti noi in fondo cerchiamo.
Come in "Se mi lasci ti cancello", Gondry sottolinea ancora quanto sia difficile il rapporto di coppia, quante paure si hanno che ti portano alla fuga come unica via di uscita. Nel primo la cancellazione della memoria, ora grazie al sogno si cerca di fuggire da quello che il destino ci ha riservato. Il tutto fatto con un'ottima regia ed anche se di meno spessore con un cast all'altezza.