Sarà rimasto deluso chi si aspettava un racconto sulla vita di Bukowski, sul genio e sulla sregolatezza che ne hanno sempre caratterizzato la figura, quasi a porla un gradino più in alto nella scala della vita. Bukowski è stato uno scrittore geniale e un uomo dalla vita sregolata, anche quando, ricco e conosciuto, veniva pubblicato. Il film è una fotografia di una parte della vita dell'autore: lo scrittore, il grande maestro, è immerso in un atmosfera alcolica, nei bassi fondi della città in cui cerca di trovare un lavoro, nei rapporti intercambiabili con donne di passaggio, nei bars. E in quei locali molto spesso lui scriveva, faceva venir su il flusso di parole impossibile da frenare, impossibile da non scrivere, vera anima e vero sogno inseguito con una costanza talmente tanto razionale da ritenerla non vera. Le inquadrature permettono di vedere non solo il protagonista ,ma il contorno come essenziale per la vita di tutti noi. E bravissimo Matt Dillon , neanche per un attimo fuori ruolo. Il film è più una vista sul contorno che sul centro, nella realtà in cui tutti siamo immersi e in cui tutti sono condizionati. Ottima regia e montaggio. Film lento.
Purtroppo appare chiaro sin dalle prime battute che il vecchio Hank sul video proprio non funziona e la scelta di utilizzare numerose poesie recitate con voce fuori campo mi è sembrata decisamente sbagliata.
Chi ha letto e amato i racconti e i romanzi di Bukowsky sa che la sottile ironia che trasuda da ogni sua pagina non può essere resa con la stessa efficacia attraverso i ritmi del cinema. Discorso diverso vale invece per la malinconia che un grandioso Dillon riesce a far emergere (ottima la sequenza in cui Hank e Jan si lasciano per la prima volta).
Il film in complesso è però a mio giudizio deludente poichè l'inevitabile confronto con i romanzi lascia dentro l'amarezza di aver già letto e riletto tutto ciò che di Bukowsky sia stato pubblicato senza donare nulla a chi ha veramente amato lo scrittore.
premetto che ho tutte le opere di Charles Bukowski,romazi,poesie,lettere ecc. e sono da sempre un suo ammiratore sfegatato.Matt è troppo figo per la parte di un barbone alcolizzato quale era Hank..le atmosfere dovevano esser più cupe per rendere il film più marcio,la lentezza del film non è un difetto visto che si parla di giornate tra la paranoia,l'ozio,la noia,la solitune, la rinuncia e della monotonia della vita(non è mica un film d'azione ragazzi,questa è la vera vita sbattuta in faccia senza tanti happy end).Nessuno può giudicare un film su Bukowski se non ha letto le sue opere.Tuttavia purtroppo il film non decolla anche se ci è andato abbastanza vicino.Meglio il documentario sul vero Charles Bukowski e Haber a teatro che è contenuto all'interno del dvd.