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Dear Wendy

Opinioni presenti: 18
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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interessante

(8/10) Voto 8di 10

un film scollegato dai soliti piani di lettura, non è vero che è scontato (come ho letto da qualche commento): il fatto che a un certo punto si intuisca che la cosa degenererà non toglie nulla all'esperienza romantica e surreale dei "dandies": bravo Lars, non mi deludi mai



Elettra, 33 anni, Sarzana (SP).




pazzia?!

(8/10) Voto 8di 10

bello perchè pazzo, sembra assurdo ma assurdo non è, ha un suo perchè che se qualcuno lo capisce gli piacerà altrimenti nada..



Daniel, 30 anni, Palermo (PA).




La dolce autodistruzione (degli usa)

(8/10) Voto 8di 10

Film bello perchè assolutamente insolito. bisogna andarlo a vedere sapendo che ci si troverà dinanzi a un'opera irregolare, provocatoria, atipica, profonda. d'altronde cos'altro aspettarsi dalla coppia vinterberg-von trier ? io ci ho letto una "morale" molto attuale : immaginare la violenza come arma neutrale, di sola difesa, è una pura e totale illusione. quando si ha a che fare con le armi, insomma, prima o poi si finisce per usarle, puntandole contro qualcuno. un discorso che diviene ancora piu' chiaro e comprensibile se si trasferisce dal livello individuale a quello collettivo : quando si armano eserciti sempre piu' potenti e sofisticati, difficili tenerli nella caserme senza trasformarli, invece, in armi di distruzione e (soprattutto) di autodistruzione, in giro per il mondo. certo, tutto è riferito alla società americana, che dietro la facciata dei cosiddetti "bravi ragazzi" (come ama ripetere lo sceriffo pullmann) nasconde livelli elevatissimi di violenza e degrado. mitigati dalla scusa (lo dice di nuovolo sceriffo) che, dopotutto, sono stati proprio i pistoleri e i violenti a fare la storia degli stati uniti. ma lo schema, oramai, vale per tutte le aree del mondo, attraversate da rivoli di violenza sempre piu' inarrestabili. una violenza incomprensibile che cerca solo un pretesto o un equivoco per esplodere e travolgere. un'ultima curiosità : a questo punto mi piacerebbe vedere un film della premiata scuderia von trier che affronti e tenti di leggere il fenomeno del terrorismo.



Francesco, 47 anni, Roma (RM).




Bianco o Nero

(8/10) Voto 8di 10

Effettivamente leggendo l'opinione precedente ho avuto conferma della mia sensazione di ieri sera la cinema. Questo film o piace molto o per niente. Inizialmente pensavo avrei optato per la seconda opzione ma alla fine mi sono ricreduto. A differenza del precedente opinionista questo film mi ha gradualmente catturato ed "angosciato" sempre più...fino all'esplosione del gelido finale. Non dico altro, ma solo che se decidete di andarlo a vedere sappiate che la sensazione di aver buttato i vostri soldi potrebbe sopraffarvi, come anche quella di aver visto un bel film fuori dai soliti schemi...



Davide, 32 anni, Roma.




Beh che dire...

(7/10) Voto 7di 10

Ovvio che se siete figli del "made in USA", dove tutto deve sempre avere un senso compiuto, e, alla fine, il quadrato deve chiudersi con linee precise, beh allora sbagliate autori. Eh si, perchè siamo di fronte ad un film che riesce a spaccare in due il pubblico, a chi piace e a chi no. Succede anche per i vari "vacanze di Natale e simili" certo, ma si tratta solo di diversi livelli di sensibilità. Perchè raccontare una storia moderna, riuscendo ad includere il disagio sociale americano, non è banale. Il clima di miseria e solitudine che si ritrova in molte province americane, il futuro segnato da non voler fare il bravo operaio minatore e cercare un'alternativa (chi ha reputato stupida la morte dei ragazzi "perdenti" può astenersi dal giudizio sulla vita e relativa morte invece in miniera?) Si cita l'arrivo della classica "cavalleria" americana, formata da una squadriglia di poliziotti armati fino ai denti per fronteggiare una banda di ragazzini. Eh sì, succede anche questo in america, e poi li si fulmina con il taser! Oppure si potrebbe ritrovare un parallelismo con la tanto citata Coloumbine dove -tutti- erano "bravi ragazzi". Già ma lo stile avvincente, a tratti fumettistico, è stato rispettato fino in fondo, con una morte eroica o romantica. Oppure appunto come spiegazione del fatto che un'arma colpisce sempre, o "tradisce" sempre, proprio come una.. :) Ma la differenza sta nei dettagli. Perchè Superman o Batman magari molto più blasonati e apprezzati da chi magari a commentato in maniera negativa questo film, mancano appunto del dettaglio di consapevolezza durante la morte dei personaggi, di un contesto credibile come invece è raccontato benissimo da Trier. Credo dunque che sia un'ottimo lavoro da guardare con attenzione, lasciandosi alle spalle i preconcetti su di un cinema che non deve perforza avere un fine chiaro e definito, ma possa ogni tanto lasciare spazio a quello che vorremmo vedere.



Matteo, 23 anni, Asti (AT).





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