Acerbo è forse il termine giusto. Troppa poesia scollata con le immagini. Però secondo me non è così stupido, Cribari, da voler banalmente stupire fregandosene dell'esito del film: è così impregnato di cose da dire che se ne sbatte della trama, dei personaggi, di tutto. Ma c'è originalità, c'è un percorso che può anche sfociare nel genio, se insisterà, o che al contrario potrà sfociare nel falllimento più assoluto dal punto di vista comunicativo. Io lo aspeetterei al varco, ecco.
Dai, conosco bene il film e il regista, non è che ci prova, lui lo fa, punto. Piaccia o non piaccia. Sta provando, secondo me, a portare la poesia nel cinema, e ancora non ha trovato l'equilibrio giusto. Troppa parola e troppo poco cinema. Però via, se li prodce lui, è questo secondo me il casino: è limitato. Se li scrive, se li gira, se li monta, se li produce. Inevitabilmente, alla sua età paghi uno scotto. Mi ha detto che quando uscirà Tuttotorna lui si aspetta critiche simili, ma che il nuovo Via Varsavia (con Benvenuti, Novelli, Masini, eccetera) sarà molto bello. La ricreazione è una palestra. Vabbeh io sono un po' di parte, ma secondo me è un buon film. Nato dalla testa di un matto, ma un buon film.
Il potere del cinema è un grande potere: si può mostrare a chiunque quello che pensi, la tua visione del mondo, le tue sensazioni. Ma si possono raccontare anche storie, esperienze, idee. Tutto ciò però regolato da un solo limite: che non sia fine a se stesso. Vedendo molti film americani ci si accorge che c'è spesso un compiacimento visivo. Le immagini sono potenti, travolgenti, ma sotto è solo polvere. Guardando questo mediometraggio di Emiliano Cribari, ci si rende conto che c'è un autocompiacemnto nelle parole. Non importa che lui sia un poeta, che ha cercato di portare la poesia al cinema. Questo è nobile da parte sua, ma fine a se stesso. Cribari ci avvolge con le sue parole credendo di toccarci, di ammaliarci. Ma non è così, perchè sono parole inutili, che non portano da nessuna parte ne noi ne il film. I dialoghi tra la bionda e il ragazzo sono folli, pretenziosi e anche infruttuosi, danno un'idea che questi due non abbiano piu' niente per cui vivere. Per non parlare poi di quello barbuto, detto er pecura. Cribari gli ha dato la personalità degna di un antagonista di Batman, si compiace di quello che dice in maniera roboante direi. Quindi concludo dicendo che questo film è un piccolo fallimento, un lavoro rovinato dalla voglia di stupire del regista, che ha carattere, ma deve cambiare metro, perchè questo cinema è un cinema che solo lui può apprezzare perchè solo lui ne ha bisogno.
Che dire di questo film? "La Ricreazione" un mediometraggio di E.Cribari. Il fatto che questo film sia stato prodotto da una casa come la CG,che ha contato su un giovane regista tutt'altro che umile, non significa che sia stato svolto un buon lavoro...Purtroppo il film è stato girato con una qualità audio repellente, e a volte non si sente quello che gli attori girano.. Comunque il video non ha una cattiva qualità ma che comunque viene rovinata da odiose scelte d'illuminazione... I movimenti sono statici, non esistono tante inquadrature ma gli attori sono solamente posizionati come due pali nel mezzo. Per quanto riguarda il testo, è un testo troppo alto da applicare a ragazzi, per esempio quando sono in palestra a parlare.
Non fa ridere, il testo è riuscito anche a rendere brutta la parte di C.Monni, geniale attore.. Brutta anche la scelta di far sentire la voce di una donna mentre il barbuto sulla spiggia scrive e pensa, non ha alcun senso e significato.Ci sono altre cose da dire ma lo spazio per scrivere limita, quindi concludo che è sempre giusto provare anche se a volte presentando progetti come questi è meglio essere meno presuntuosie dare ragione al pubblico.
Concordo a pieno con tutte le motivazioni scritte nell'altro commento scritto da Pino. E le tre caratteristiche che attribuisco a questo film e alla sua realizzazione sono:
Incapacità,
Non-originalità,
Cattivo gusto.