Un film eccellente, non c'è che dire. Una spietata critica alla società occidentale, condotta, però, con sottile e sapiente ironia, senza indulgere alla volgarità, e, soprattutto, evitando di incappare nelle banalità insopportabili di altri film accostabili a questo. Ipocrisie svelate dalla brusca essenzialità di una frase pronunciata urlando, o, al contario, da un gesto appena percettibile, da uno sguardo silenziosamente eloquente, da un oggetto senza apparente importanza eppure miracolosamente rivelatore. Con occhio curioso ma mai ossessionato il film indaga nel profondo degli animi dei personaggi, scrutandone l'intimità e dissolvendone ogni velo. Una ricerca introspettiva portata avanti attraverso una sotterranea rete di collegamenti tra personaggi, vicende, momenti, attraverso un gioco di significati ulteriori, in cui ogni elemento, ogni frase, ogni espressione risulta fondamentale. In questo modo la storia di Lester, o meglio il suo processo di rinascita interiore, giunge all'apoteosi: continuamente votato alla scoperta della Bellezza, egli riuscirà a carpirla solo quando ogni inutile sovrastruttura inevitalbilmente imposta dal mostruoso meccanismo sociale verrà a mancare, quando riuscirà a ricomporre la sua esistenza e a ricomporsi con essa. Ovvio che dopo questo inestimabile momento di ricongiunzione sopravvenga la morte: l'uccisione di Lester, giunta mentre egli completa finalmente la sua resurrezione spirituale, lo consacra e lo immortala nel largo sorriso dell'ultimo attimo della sua vita, quello della felicità suprema. La maestria rivelata nella composizione delle sequenze, l'ottima recitazione degli attori, la sceneggiatura impareggiabile, la grandiosa caratterizzazione psicologica di taluni personaggi (Lester, Ricky) e la commovente poesia di certe scene (quella della busta è inarrivabile) rendono questo film un prezioso gioiello cinematografico alla cui visione nessuno dovrebbe rinunciare.
Il film offre uno spaccato lucido ed allo stesso tempo tragico della società americana, e non solo, con tutte le sue "patologie" (soprattutto consumismo e preponderanza dell'apparire, per non parlare poi dell'adolescenza priva di valori). Il film, poi, è confezionato con una maestria incredibile e gli attori sono bravissimi.
Pensavo fosse un bel film visto gli oscar ma, naturalmente, non è sempre così. Cioè non è male. E' simpatico alle prime occhiate. Fa anche ridere, ma...sembra "Magnolia" + nudo e crudo. E poi la fine non mi piace x nulla rispetto all'andazzo del film. Risultato? Discreto
indimenticabile e geniale. Capolavoro.Consiglio l'originale, per non perdere K.S..Da vedersi piu' volte. Estrememante carico e straordinariamente emozionante.
Ok,so che molti non saranno d'accordo con quello che sto per scrivere,ma fa niente...dunque..Iniziamo col dire che secondo me,come già detto da qualcun altro,American Beauty è uno dei film più sopravvalutati della storia del cinema..Va capito,ok,ma dopo averlo capito?Kevin Spacey è bravo,si vede,e infatti il suo personaggio è quello del film che più convince.E Mena Suvari è senza dubbio figa,fa la sua bella figura,diamo a Cesare quel che è di Cesare...Ma porca me..a,ditemi come fate a trovare questo film emozionante e coinvolgente..e la storia,fredda e insipida,non è riuscita a trasmettermi nessuna emozione...Ci sono dei film,immediati e coinvolgenti,che lasciano un'impronta,che invogliano a farsi rivedere più e più volte...Ma questo...Boh,poi i gusti son gusti...Ma tranne Lester tutti i personaggi mi sono sembrati fasulli..no,forse fasulli non rende bene,non è la parola esatta,insomma non convincevano...E poi quell'irritante atmosfera da film che pretende di essere un kolossal...Io l'ho trovato veramente ben poca cosa...