Mi rivolgo soprattutto a chi ha una minima conoscenza di horror, o perlomeno conosce le icone "teen-ager" che lo hanno fondato. Le shiere di fan Hellraiserniane sono meno corpose di quelle di altri quattro "boogeyman" (non sto parlando del film appena uscito....mi raccomando!!!) del cinema horror e non serve elencarli, perchè ripeto: chi ha un minimo di conoscenza sa già di chi parlo. Una cosa però bisogna ammetterla, e cioè che la saga di Hellraiser, ma soprattutto questo film è piena di idee a cui si puo pescare a piene mani e in confronto con gli altri quattro villains le idee rivolte a questo personaggio sono di gran lunga superiori. Clive Barker ha innestato un film splendido, visivamente eccelso e maniacale, nella cura e nella padronanza di tutto quello che concerne il mondo demoniaco dei cenobiti in questione, ma soprattutto di Pinhead in particolare. Gli effetti sono davvero speciali (molto meglio di quelli che si usano oggi...credetemi!!!) e il film è notevolmente pieno di invenzioni che si susseguono in un panorama che crea scompiglio e disturbo, lasciando lo spettatore per un'ora e mezza in uno stato inquieto e di assoluto spiazzamento. Inauguriamo quindi la nascita di Pinhead, mostro sacro che si consacrerà ancora di più in avanti e che prende posto, a diritto, nel trono assieme ai suoi compagni immortali....
Com'è che nessuno ha mai aperto una pagina di opinioni sulla serie creata da Clive Barker nel 1987?Se non fossi intervenuto io forse nessuno l'avrebbe fatto.
Questo capostipite della saga di zio Pinhead(avete presente il demone con la tuta di pelle nera e con i chiodi piantati in faccia?)non solo ha il merito di aver lanciato il sopra citato Pinhead nell'olimpo delle icone horror,ma è anche un ottimo film,cupo visionario e con musiche straordinarie,insomma un capolavoro al pari di Nightmare,Venerdì 13 e Halloween
A me i giovani registi horror degli anni ’90, da M. Night Shyamalan (Il Sesto Senso) ad Alejandro Amenabar (The Others) fino a Hideo Nakata e Gore Verbinski (The Ring, originale e remake), ricordano quegli arroganti artisti concettuali che, non sapendo disegnare, nascondono la loro incapacità trattando con spocchia i realisti-figurativi, dicendo che a contare davvero sono il pensiero, l’emozione, il segnetto astratto che esprime ciò che hai nel cuoricino…Tutti infatti giocano a fare i nuovi Hitchcock in grado di spaventare solo con l’atmosfera, i rumori di sottofondo eccetera, insomma più con la suspance che con la paura, ma la realtà è che nessuno di loro ha la fantasia visionaria (e –diciamocelo- il coraggio) per fare un vero horror pieno di budella e risatacce per ragazzacci come si faceva negli anni ’80 (avete mai sentito parlare di Raimi, Romero, Hooper, Carpenter, Craven, Yuzna & Gordon?), e tutto si riduce a thrillerini adolescenziali con pochissimo sangue e zero divertimento. Tra i migliori esempi di quella formidabile epoca c’è questo film: un pervertito compra una scatola a incastro in grado di aprire le porte dell’inferno e viene fatto a pezzi dai Supplizianti, demoni o angeli impazziti che provano piacere nel dolore estremo. La sua anima riesce però a tornare sulla terra, e la sua cognata-amante gli procurerà delle vittime per costruirsi un corpo nuovo. È stato il primo film di Clive Barker, lo scrittore inglese ritenuto l’erede di Stephen King, ma con in più una cattiveria morbosa e senza morale che gli permette di esplorare a fondo (grazie anche a trucchi ancora oggi spettacolari) temi inquietanti come l’inferno, il sadomasochismo, e l’attrazione-repulsione per la carne in disfacimento. Mitico il make-up di Pinhead, il capo dei Supplizianti, entrato nell’immaginario collettivo quasi quanto quello di Freddy Krueger. Peccato sia disponibile in dvd solo in cofanetto con i due pessimi sequel.
Cult movie che ha ispirato fumettisti, registi e artisti, imperdibile per qualsiasi appassionato di horror. Effetti speciali datati ma grande tensione e "atmosfera" per tutto il film, per la prima volta vengono mostrati gli ormai leggendari supplizianti.