Un uomo corretto, coerente che con la stessa passione con cui ha amato la moglie, ha cresciuto le figlie e ha costruito il suo lavoro. Prima di andarsene ha voluto sincerarsi che tutti avrebbero amato, vissuto e lavorato "senza rimpianti". Un grande padre ed un grande uomo, nel quale rivedo il mio.... morto a 67 anni, "senza rimpianti" ma a cui penso con grande tenerezza. Grazie per questo film
Bel film, ben girato, ben sceneggiato, ben recitato.
Non sforzatevi di trovarvi meccanismi razionali o pratiche relazioni di causa-effetto però.
La sceneggiatura deve andare così. O ci si fida o si guarda RaiStoria o altro.
Il vero punto debole, che è anche il valore però, è l'assoluta impossibilità di ricondurre i ruoli alla realtà di tutti i giorni.
Valore, in quanto questo permette di esplorare luoghi della mente e dello Spirito altrimenti inviolabili.
Difetto, in quanto la vita del protagonista (Hopkins) è pur sempre reale ed egli ha a che fare con problemi reali e condurrà una vita pur reale incrociandola con situazioni non proprio oggettive.
Una favola quindi, senza prestare troppa attenzione a come le cose si sviluppano e se è giusto che sia così dal punto di vista della consecutio temporis e della logica delle azioni.
Potremmo sollevare diversi quesiti sul perchè di certi fatti, iniziando da cosa succede al giovane Brad dopo essere uscito dal bar. Cosa succede a quel ragazzo? Dove va egli? Chi osserva la scena? Cosa fano i coinvolti? ecc... Ma lasciamo stare.
Un film che si iscrive nel novero dei film "spiritualisti" (tra cui Ghost), nei quali l'interazione tra aldiqua e aldilà serve a dimostrare quanto siano negletti i viventi e quanto Amore risiede in altre dimensioni.
E questa, forse, è la parte veramente più realistica di tutto il film.
Un film intenso, dagli sguardi intensi come puo' esserlo quello della morte o dell'amore, un film dove di respira passione per la vita che sta per finire e al tempo stesso la paura della fine. per me un film da 110 e lode.
Come fa a sapere che il padre è morto? Poco prima che i giovani si lascino, si baciano, chiudono gli occhi e lei prova paura, Joe le rivela in questo modo chi è veramente. Questo è molto lasciato all'intuizione dello spettatore e sicuramente una chicca come molte nel film. La capacità di comunicare in questo modo di Joe (Morte) è anticipata in ospedale con la signora malata che lo ha subito riconosciuto..
Mi sembra un film scialbo e sdolcinato, decisamente piatto. Accettando la già di per sé stereotipata trama dell'inviato dall'aldilà che concede un'occasione al morituro di turno, il tutto è ben lontano da qualche bell'antecedente che almeno faceva pensare o ridere... Joe Black è stucchevole, dai comportamenti incongruenti o prevedibili, fatti di sciocchezzuole, e interpretato a mo' di stoccafisso (unica scena bella e originale quella di sesso, non fosse per l'improbabile "mi è piaciuto" di lei). Pure un grande come Hopkins qui sembra lobotomizzato. La sceneggiatura è insignificante. Insomma, tanto sfarzo, attori bravi (in altri film), per un'operazione senza spina dorsale, con una trama che fa acqua da tutte le parti (simpatico il consiglio d'amministrazione riunito di notte ma ben lontano dalla festa di compleanno mega-galattica del loro presidente!).