Può un destino concentrare le strade di due persone tanto lontane fra loro quanto simili nelle loro solitudini, portandole a scoprire che le trame delle loro esistenze sono state invisibilmente tessute in modo da ritrovare, solo alla fine, l’uno nell’altra, tutto quello che la vita crudelmente gli ha strappato? Un Eastwood quanto mai sofferto, affiancato da un paziente, ma non arreso Freeman completano l’esuberanza indomita di una splendida Swank, protesa a consegnare, sebbene inconsciamente, al suo duro allenatore, attraverso i suoi micidiali guantoni, quella gloria mai assaporata con gli atleti precedenti. In un crescendo di match vinti a suon di rabbia, voglia di riscatto e capacità atletiche superiori, la spianata verso l’apice della “million dollar baby” è oramai il passo inevitabile e conclusivo della rivalsa verso il mondo, voluta a tutti i costi. La vigliaccheria di un’avversaria la interrompe. Quando Mo Cùishle va giù, lo spettatore si congela. Il mondo si rimpicciolisce e si allontana, le voci dei tifosi si diluiscono nel vuoto della sua solitudine, sul suo corpo oramai inerme si accanisce l’abiezione di una famiglia e l’accanimento dei medici. Sensi di colpa che risalgono sulle rughe di un volto finalmente segnato da una umanità tenuta troppo tempo nascosta, sebbene sofferente, rendono Eastwood travolgente nel ruolo di chi, abbandonato da tutti, abbandona anche se stesso, per ritrovarsi in quell’ultimo gesto di dolore e di pietà che rendono eterno il ricordo ed il sentimento per il “suo tesoro”. Eccezionale.
Questo film,secondo me,ha tutte le carte per poterlo veramente classificare come un autentico capolavoro e una summa di Clint Eastwood. Il rapporto tra la pugile e il suo manager viene analizzato con uno sguardo impietoso ma tenero allo stesso tempo e la "tonalità"dell'film,specialmente nell'ultima mezz'ora è velata di un cupo pessimismo talmente profondo e agghiacciante che molto difficilmente lo spettatore potrebbe non restarne colpito.
Il trio di protagonisti (Eastwood,Swank e Freeman)sono tutti e tre di una bravura mostruosa e incarnano benissimo l'idea di una società modesta ma "tosta" e che non si arrende di fronte a delle difficili e rischiose sfide per cui potrebbe "andare al tappeto"...le scene del film in cui il manager si trova davanti la sua "allieva" paralizzata,senza speranze, sul letto dell'ospedale(sconfitta proprio a un passo dalla vittoria!) si rivela essere di una tenerezza impressionante e dimostra l'abilità del regista (lo stesso Clint Eastwood) di costruire una vera e propria tragedia umana che,in questo film, è riuscita splendidamente...capolavoro.
"Il mio nome è Estwood, Clint Eastwood" come diceva Michael J. Fox in ritorno al futuro 3, citazione ad un veterano del cinema, che con questo film si e dimostrato piu del semplice pistolero di tanti anni fa.La regia e attenta e precisa, avvolgente e drammatica, il film non va mai sopra le righe, resta fisso in un atmosfera di incompletezza che lo rende grandioso, sembra sempre che stia per succedere qualcosa, un colpo di scena, che pero non arriva mai.La poesia del film nasce dal modo di raccontare la storia, che di per se non e molto originale, quella del pugile con una famiglia difficile, ma viene raccontato con carisma ed intelligenza.Il tutto poi non poteva che essere di grande impatto visti gli attori, Clint Eastwood e Hilary Swank stringono un legame indelebile che li rende sinceri e veri fino alla fine, e Morgan Freeman si riconferma, ormai la sua e un'abitudine, uno degli attori piu veri, incredibili, compassionevoli ed emozionali del cinema moderno, un attore piu unico che raro.Il finale e toccante, da tragedia antica, il film si "spegne" letteralmente nel buio e nella nebbia, lasciando un immagine sfocata ma netta nel ricordo.
Se ci fate caso, ci sono dei film che inizialmente suscitano entusiasmo (e voti altissimi) ma poi vengono gradualmente ridimensionati... Per Million dollar baby i giudizi, a distanza già di quattro anni, continuano ad essere molto positivi. Ciò deriva, secondo me, anche dal fatto che questo capolavoro di Eastwood è un film più complesso di quel che sembra, e soltanto vedendolo più volte ci si rende conto fino in fondo della ricchezza di sguardi, sfumature, particolari, assonanze, metafore che esso contiene.
Bellissimo e tristissimo.
Un gran film, davvero, sono contentissimo di averlo visto e lo consiglio a tutti. Uno di quei rari prodotti che si distingue dalla massa