La visione del film mi ha lasciato un desiderio di approfondire le tematiche che il regista ha voluto affrontare.ho letto alcune recensioni con le quali non sono d'accordo.ad esempio l'anticonformismo della coppia protagonista.chi mi dice invece che anticoformismo la loro non sia immaturita' e inadeguatezza ad affrontare i problemi della vita?penso ad esempio a marco-stefano accorsi che continua a giocare alla playstation in un disordine sempre maggiore causato anche dalla depressione della moglie.la quale e' chiaramente vittima della personalita' della madre alla quale non riesce ad imporsi se non per sfuggirgli.immaturita' anche da parte di marco (accorsi) che non percepisce i problemi di silvia (valentina cervi) neanche quando non c'e' piu'.la colpa di cio' e' la totale mancanza di dialogo tra i due al quale suppliscono con l'attivita' sessuale.dalle recensioni che ho letto ,anche prima di averlo visto credevo fosse un film sull'anticonformismo.secondo me,invece e' un film sulla difficolta'di affrontare le responsabilita' della vita.
Accorsi ultimamente mi sta deludendo, dopo "Ovunque sei", un altro film che non sarà da ricordare.
Lento, noioso e con pochi dialoghi, a tratti banale.
La storia voleva essere uno spaccato della provincia italiana e delle difficoltà di una coppia abituata al vivere in maniera non convenzionale, ma per me ne viene fuori un quadro insignificante.
Se poi qualcuno mi spiegasse il finale ...
Insomma, non vi perdete niente se non lo andrete a vedere!
Uno dei film più "tristi" che abbia mai visto...mi ha anche innervosito, perchè è pieno di pretese e non sta in piedi, non è serio. Più che due genitori anticonformisti i protagonisti sono due ignoranti presuntuosi e lei anche abbastanza ormonalmente disturbata.La scena finale, benchè banale è l'unico momento di respiro, di luce e di pseudo-poesia, peccato sia legata a tutto il resto.Ah, avrei una domanda: perchè i due non mandano la figlia a scuola?Hanno da proporle un'alternativa migliore al divano, alla sporcizia e all'iguana?Che ne so...un'educazione alternativa...letture filosofiche, viaggi in sacco a pelo in giro per il mondo, murales sulle pareti ndi casa...scherzavo eheheh....
Io non riesco a comprendere a quale provincia si sia ispirato questo regista.
Se vogliamo raccontare la provincia raccontiamola veramente e non costruiamo ste baggianate, basta con queste storie di anticonformismo,basta con questi attorucoli, basta con queste sceneggiature inverosimili.
Raccontiamo la mostruosa banalità di ogni giorno della vita di provincia o di periferia, basta con questi film pseudo intellettuali.
Al cinema italiano manca qualcosa è questo film ne è una chiara dimostrazione
Lento, buio, vuole essere alternativo e far riflettre ma mette solo un senso di desolazione. Stefano Accorsi è sempre lo stesso identico trentenne di altri suoi trenta film, la Cervi, figlia ribelle e madre distratta, forse è l'unica che salva il film. Si, la regia era mirata al messaggio, ma sembra di vedere un filmino amatoriale...uno dei film più brutti che abbia visto...la fine, in fondo in fondo si salva, ma un'icona dei disvalori, della follia della provincia,un vero delirio..