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Mare dentro

Opinioni presenti: 93
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Che film!

(10/10) Voto 10di 10

Svegliarsi presto, accendere svogliatamente la televisione e imbattersi in un capolavoro. Ma che bel film!



Michele, 63 anni, Chiavari (GE).




Grande tema grande film...

(9/10) Voto 9di 10

Grande tema, grande film, grande attore. Già in The others, Amenabar ci aveva colpito per la sua abilità nel creare atmosfere inquietanti e nel saper catturare l'attenzione dello spettatore. Qui rivela di essere non solo un grande regista ma anche un uomo coraggioso nell'affrontare argomenti che mettono in crisi la nostra coscienza e che suscitano controversie a non finire. Si esce dalla sala con un senso di inquietudine e con la consapevolezza di vivere in una società dominata da leggi e comportamenti assurdi. Un film che invita a riflettere, a discutere e solo per questo meriterebbe di essere visto: ma è anche un grande spettacolo caratterizzato da un sapientissimo uso della macchina da presa e da un coro di attori (dal primo all'ultimo) di eccezionale bravura. Che dire poi di Javier Bardem? Raramente abbiamo visto un interprete calarsi così pienamente in un personaggio tanto da confondersi in esso: Bardem non recita Ramon, è Ramon!



Leo, 59 anni, Roma (RM).




Un piccolo gioiello di capolavoro

(9/10) Voto 9di 10

Un film che, dopo averlo visto, ti porti dentro per parecchi giorni. Quante sensazioni riesce a suscitarti! Merito sicuramente della classe del Regista e degli interpreti. Il Regista ( che accomuna la regia. la sceneggiatura, la produzione e la composizione musicale) è davvero eccellente. La sceneggiatura è essenziale, incalzante, fa riflettere sulla vita, ripropone le varie tesi sull'eutanasia, senza propendere per nessuna tesi in particolare, solo rimanda allo spettatore il cercare una risposta sociale. La musica (dello stesso regista)accompagna e commenta i momenti principali in modo efficace, magico ed essenziale. Le musiche non sono delle canzonette appiccicate come sottofondo al film, ma delle vere e proprie micro-composizioni create come commento ad hoc dell'azione!Tutto ciò è grandioso! La fotografia è eccezionale, dettagliata, disincantata. Impietosa e delicata nello stesso tempo. Paesaggi straordinari. L'interpretazione, che sembra partire in sordina e in umiltà si dimostra eccezionale non solo da parte del grandissimo Bardem, ma anche dai personaggi cosidetti minori. Nessun personaggio è superfluo e ognuno rappresenta un modo diverso di approccio al tema. L'attenzione non cala mai, ma è un crescendo continuo, soprattutto per le splendide trovate cinematografiche usate con maestria. Vedi, per esempio l'alzata "miracolosa" dal letto di Ramon, che a volo radente raggiunge il mare, inizio e fine della sua esistenza; vedi, ancora, la prima rappresentazione dell'annegamento, quando una mano invisibile lo sottrae alla morte, e quella finale quando ti aspetti, invano, che succeda qualcosa affinchè una nuova mano lo tolga dall'incubo...! Il montaggio è sopra le riche! Un tema ed un film che si sarebbe prestato a diventare, come molti film nostrani, statico. scontato,strappalacrime, monotono... è servito al regista per essere utilizzato per l'illustrazione dinamica di una grande avventura della vita, con passioni, tensioni (cosa succederà?), dialoghi importanti, movimentazione della macchina ( da presa degna dei migliori film d'azione e d'amore). Un piccolo (per modo di dire) e grande gioiello della cinematografia internazionale. Un capolavoro.



Walter, 58 anni, VR (VR).




quanto odio buona parte dell'umanità...pur finendo per amarla....

(10/10) Voto 10di 10

"Quanto odio gran parte della gente...":(è il pensiero che m'è venuto alla fine della visione del film...assieme allo stupore e al compiacimento per aver goduto di un capolavoro). Ma intanto mi sono subito chiesto perchè, e come è potuto accadere che 'sto film l'ho visto solo stasera, 23 maggio 2005. Ci sarà una risposta che si avvicina al sospetto che ho in testa? sarebbe terribile!...E quanta incompetenza, nella recensione di questa eccezionale pellicola, da parte di chi ne ha scritto sul Mattino (d'altro canto un giornale come quello...). Non ho pianto mica, anzi, nella scena del suicidio finale m'è venuto di soffocare prima e di rabbrividire poi (che paura...). Non so quante volte è stata disillusa la mia attesa di una c*** di malaparola che uscisse finalmente dalle labbra del protagonista... L'ho detta io per lui. Da qualche parte ho letto di un idiota che cretineggiava di una malattia che sta pigliando la cattolicissima Espana: la zapaterite...Quanto me piace la faccia di Zapata, l'avessimo in Italia...dove invece ce ritroviamo solo un paparazzo...



Rino, 54 anni, Treviso (TV).




Il fondamentalismo

(6/10) Voto 6di 10

Sono andata a vedere il film, sapendo che era 'un bel flm '. sono uscita dal cinema con le lacrime agli occhi e ad occhi bassi. ero con delle amiche e durante il tragitto tra strade intasate di traffico, stipate nella piccola utilitaria, abbiamo cominciato a parlarne, dopo le emozionali opinioni fatte di "bello!", "bravissimi tutti!" "lui, eccezionale!".poi piano pian abbiamo cominciato a togliere la scena in cui lui, dopo aver bevuto "la cicuta", rantoleggia in diretta, superflua e strappa lacrime oppure, peggio, strappa sospiri di sollievo per il lieto fine. poi abbiamo tolto anche quella in cui l'avvocatessa pagava il giusto fio della sua vigliaccheria, paralizzata ed ebete, per il resto della sua non vita mentre sulla spiaggia i veri vivi, il padre e il figlio, giocano. bastava lasciare tutto al momento della decisione suprema. poi, visto chela pioggia aggarvava il traffico, abbiamo riflettuto sui personaggi e abbiamo tatto le seguenti conclusioni: 1. bene e bello ( non solo fisico, ma anche culturale, di ceto e di cenzo)vanno a braccetto: lui s'innamora della bella che può condividere esteticamente la scelta. 2. rosa diventa persona solo quando capisce che amare non significa solo cambiare il pannolone. 3. i parenti che lo amano, rispettano ,i canoni della recitazione,e sono bravissimi, dei tipi: l'ottuso, ( il fratello), il superficiale ( il nipote ),lo stolido ( il padre), l'attivista che parla di morte come se si trattasse di un processo decisionale di un diagramma di fluso. e allora, cosa c'è da prendere in questo film? da punto di vista formale è perfetto. c'è una trama, ci sono i flash-bak, a volte un pò stucchevoli, c'è un ottimo sistema dei personaggi. i tempi sono perfetti e pur essendo un film europeo, claustrofobico, c'è l'efeftto speciale che ci catapulta nel mare, nell'amnios di tutti.c'è il messaggio, ma in tempi di fondamentalismi, questo messaggio lascia fuori tutti coloro che dubitino dell'universalità della vocazione alla morte di un uomo vitale, ironico, creativo. il personaggio del prete, così grottesco, non può che far sposare la tesi del protagonista. il tema è di quelli così coinvolgenti la sfera del privato, che non possono essere inseriti nei compiti regolatori dello stato. di questi tempi in cui si ha tanto spregio della vita, questo tipo di pietà può essere solo pelosa e può essere fraintesa come il classico dilemma ( nazista, ahimè)su qualità della vita sì o no. il problema dell'eutanasia è un'altra cosa! maria francesca da palermo



Maria Francesca, 54 anni, Palermo (PA).





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