Allucinatorio, visionario, perturbante. Sono questi, a parere mio, gli aggettivi più adatti per descrivere l'opera con la quale Stanley Kubrick ci ha lasciato. Il grande regista ci regala un film "psicoanalitico", nel quale l'affascinante universo della sessualità umana viene analizzato nei suoi aspetti più cupi, controversi e ambivalenti: il sottile confine che separa Eros e Thanatos si esplica, nella vicenda, attraverso la messa a fuoco della componente sadica, vera e propria "ombra" di ogni rapporto d'amore e - più in generale - oscuro doppione di ogni benevola pulsione umana. Teatro di questo atavico ed imperituro contrasto di forze pulsionali, però, non è l'Europa del primo novecento, attraversata dalle inquietudini che sfoceranno nel massacro delle guerre mondiali, ma la New York postmoderna degli anni '90, nella quale - tuttavia - il mito borghese della "rispettabilità", con il suo corteo di maschere ed ipocrisie, sembra essere rimasto il medesimo.
Ma non solo: il sesso - da che mondo è mondo - và sempre a braccetto con il potere e Kubrick non esita a chiamare quest'ultimo in causa. Un potere che - lungi dall'operare alla luce del sole - si caratterizza anzitutto per un oscuro esoterismo di stampo massonico e per il sovvertimento di tutti quei valori morali che esso stesso, di giorno, utilizza come strumento di controllo sociale. Sublime il simbolismo che si cela dietro i volti nascosti dei partecipanti al rituale, nella villa: le vere - e ben più tragiche - maschere, loro, le indossano nella vita di tutti i giorni, quando si trincerano dietro i ruoli che ricoprono nel mondo "civile".
Un film del 1999 che, proprio in chiusura di secolo, sembra voler ripercorrere - attraverso spunti di riflessione che spaziano da Freud a Pirandello - gli inquietanti interrogativi che hanno aperto il controverso '900.
ho visto sl ora questo film e dv dire ke mi ero perso uno dei film se nn piu belli di sempre x lo meno il piu Particolare.... qui il maestro ci offre un film piu unico ke raro,impossibile da classificare in una categoria;rappresenta un genere a sè stante.è un film,passatemi il termine,crudo,cm del resto lo sn i vari arancia meccanica,full metal jacket,shining,ognuno dei quali analizza un tema preciso,la violenza,la guerra,la follia umana nei suoi aspetti piu crudi ma anche piu veri e realistici...ma in quest'ultima sua pellicola il maestro dà il meglio di sè trattando in maniera superlativa un tema spesso off limits o meglio trattato sempre in maniera convenzionale,ossia il rapporto di coppia,in tt le sue sfaccettatura,perfino le piu profonde in maniera estremamente realistica,concedendo ampio spazio a quelle ke sn le reali pulsioni umane ed evitando ogni genere di insegnamento didascalico o moralistica...insomma onore al maestro ke ci ha salutato cn questo capolavoro... film assolutamente da vedere x tt i veri amanti del cinema...
Il perfezionismo di Stanley Kubrik trova qui, in Eyes Wide Shut, la risposta visiva e sonora a quelle che erano le sue aspirazioni artistiche ed estetiche. Monologo di Nikole Kidman superbo. Kubrik entra nel nostro animo e tocca le vere paure dell'essere umano: la morte, il timore che tutto sia finzione, l'angoscia della perdita.
Coppia di ricchi ed affermati coniugi, genitori di una bambina di sette anni, sotto la facciata patinata dell'esistenza quotidiana nasconde inconfessabili segreti. I guai arrivano quando i segreti iniziano ad essere confessati. Durante una lunga notte in cui rischia di cadere negli abissi del moralmente illecito, l'uomo (un famoso medico) va alla ricerca di se stesso.
Ultimo capolavoro (1999) di Stanley Kubrick, terminato poco prima della sua morte, questo sconvolgente film si rivela essere un profondo viaggio introspettivo, in cui amore, sesso e pericolo non sono che l'inquietante metafora degli abissi interiori, del "non detto", del crollo della fiducia in se stessi. Splendide musiche, sublime fotografia, magistrale interpretazione di Tom Cruise e Nicole Kidman.
Un film non per tutti, che sfida le leggi del lecito e, forse, talvolta del buon gusto, ma senza mai soccombere. Storia inquietante e turbante, ma non priva di speranza. Un'amara riflessione sulle maschere indossate quotidianamente da ciascuno. Pellicola difficilmente ascrivibile ad un genere preciso, talvolta disturbante, ma diretta magistralmente, intensa, impossibile da abbandonare una volta che si è iniziato a guardarla.
Sono rimasto a bocca aperta, soprattutto dopo una battuta finale così tanto azzeccata quanto impensabile...Grazie Stanley, hai concluso davvero in bellezza la tua formidabile carriera. 10 e lode.