E' un film che quando si rivede emoziona come la prima volta e allo stesso tempo attrae perchè ogni volta si gode della bravura degli attori che da soli riempiono la scena.
Meryl Streep con le sue timidezze, la delicatezza e l'ingenuità è calata completamente e superbamente nel suo ruolo in quel periodo e insieme a Clint Eastwood si complementano perfettamente.
Il film, secondo me, riesce sempre a non cadere di tono e la loro presenza, quasi totale sullo schermo, non annoia mai, anzi ogni volta si scoprono espressioni e particolari che la prima volta sfuggono a causa dell'emozione e per seguire la trama del film.
Eastwood l'ho scoperto proprio con questo film: dato che non amo particolarmente né l'ispettore Callaghan né i western, non l'ho mai seguito e apprezzato. Ma in questa pellicola ha dimostrato di trasformarsi in un personaggio affascinante, emozionante e tenerissimo.
basta questa parola per definire tutto il film che ha una fotografia stupenda e una trama sostanuta da 2 attori che si possono chiamare con la A maiuscola
Delicato, poetico, una storia d'amore sussurrata ed elegante, con due grandissimi attori. La parte finale forse si discosta un po' da quest'atmosfera eterea e incantata, ma il film è, secondo me (e non sono un fan dei film romantici), uno dei migliori di Eastwood.
Questo film è la dimostrazione di come un vero regista, anzi un cineasta, sappia spaziare nei vari generi e riesca comunque a raggiungere il cuore degli spettatori. storia di un breve incontro , lei che è sposata ma il suo cuore viene rapito da lui, fotografo scapolo affascinante. Dura poco ma quel poco li segnerà per sempre. E' tutto perfetto, attori straordinariamente intensi (altro che clint monoespressivo!) , dialoghi sempre calibrati, realismo totale, musiche commoventi e lievi. Non c'è l'happy end (meno male) ma è andata bene così. che dire? da restare basiti e da proiettare nelle scuole di cinema per far capire come si girano i film sentimentali!
Dopo anni ho visto questo film che trovo eccellente nei contenuti e nella modalità di narrare l'eterno conflitto tra "l'essere fedeli agli altri"e l'essere fedeli a se stessi". Francesca, come succede spesso, sceglie la seconda opzione e sacrifica l'intravista felicità per rifugiarsi e ripiegare nella serenità della vita familiare.Nessuna morale, nessun giudizio in questa trama, solo il tentativo di vivere e conoscere la complessità della nostra esistenza struggente e amara al contempo