certissimamente i film di oggigiorno sono confezionati senza la minima sbavatura. nei gloriosi tempi tutto era creato con gomma,cartapesta, modellini ecc.
ma c'era un fascino del "primitivo" che oggi si è perso e non tornerà più. questo è uno di quei casi. molto migliore di altre produzioni contemporanee e di certo a bassissimo costo. ma gli istanti apocalittici del silenzio, della città deserta (il palazzo circondato dall'acqua mentre c.h. corre in solitudine è una delle migliori inquadrature in assoluto), non sono effetti facilmente imitabili... e non costano quasi nulla. magnifico, direi sottilmente magnifico,
pur nella sua necessaria ingenuità.
dove lo troviamo, oggi, un attore con la maschera fatale e rassegnata e rabbiosa e compassionevole come C. Heston ?
Anno 1975. Una moltitudine di uomini affetti da un virus letale e, forse, un pugno di uomini sani: quanto resta del genere umano dopo una guerra batteriologica...
Di grande effetto le scene di una Los Angeles desolata, buona prova di Charlton Heston in un film che ritengo veramente ottimo nel suo genere, pur essendo del 1971 con uno stile recitativo e degli effetti speciali ormai datati.
Da qui ho capito da dove David Boyle a rubato praticamente la trama della prima parte di "28 Giorni Dopo".
Per gli amanti del genere da non perdere, per chi ha internet veloce si trova in P2P.
Anche io ho notato queste incongruenze nel film....tutto sommato non male per il 1971.Alcune scene però sono eccessivamente poco curate....Metto voto 8 per i momenti in cui Charlton va in giro da solo....mitico !
...ma rispettabilissimo. Charlton Heston fa la figura del mattatore e rispetto all'interpretazione di Price nel precedente "l'ultimo uomo sulla terra" c'e' una sorta di machismo poi esacerbato nell'ultimo film con Will Smith. Anche qui ci sono i vampiri anche se più che vampiri sono affetti da fotosensibilità e albinismo e vogliono rifondare un nuovo mondo ripudiando le modernità. Queste parti esenti un po' dal racconto di Matheson risentono anche degli anni in cui fu girato il film c'era la guerra fredda e la crisi petrolifera un messaggio in stile ecologista ci stava anche se qualcosa non quadra tipo i saii tutti uguali dei "bianconi" o l'evolversi molto lento della malattia del ragazzo (in fondo eran passati 2 anni dall'ecatombe), poi salvato dal siero. Però le scene di solitudine iniziali del protagonista con la città vuota e muta protagonista valgono forse l'intero film. Voto 8
Prima di questo film ho visto "Io sono leggenda" del 2008 ed ho capito che era un quasi-remake di questo (anche i nomi dei protagonisti di questi 2 film è lo stesso Robert Neville, entrambi muoiono dando l'antidoto a qualcun altro infatti derivano dal libro di Matheson del '58 Io sono Leggenda). Comunque anche se molti critici ritengono questo un grande film, e per cereti versi lo è, non è esente da ingenuità e da una realizzazione un pò grossolana. Qui il virus rende non tanto morti, o non solo morti, ma anche sofferenti di ipersensibilità alla luce ed albinismo. Questi malati rifondano una società che come gli hamish rifiutano le macchine e la scienza che ha distrutto il loro mondo diffondendo il vistus. Quindi un ripensamento all'ordine mondiale basato su di una malattia. Non si capiscono alcune scene tipo il fratello di Lisa che impiega molto tempo a trasformarsi mentre la stessa Lisa fa subito. Anche se contagiata Lisa non combatte contro Neville e non scompare con la luce del sole. Comunque rimane un buon film anche se "reo" di far vestire gli infetti tutti uguali tipo frati cappuccini e questo è un altro aspetto poco credibile della storia che rimane un grande soggetto ma sceneggiato non col dovuto impegno. Ottima la prova di Heston che col suo impegno ha nobilitato tutto il genere fantastico-Horror-Catastrofico fin dal Pianeta delle Scimmie e poi con 2022:i sopravvissuti. Questo film viene 37 anni prima di Io sono leggenda con Will Smith e si vede benissimo.
Trailer italiano (it) per L'ultima volta che siamo stati bambini (2023), un film di Claudio Bisio con Alessio Di Domenicoantonio, Vincenzo Sebastiani, Carlotta De Leonardis.