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The Agronomist

Opinioni presenti: 10
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Onesto e lucido

(9/10) Voto 9di 10

Si tratta di un film presentato a venezia nel 2003 fuori concorso. tratta della vita e dell'esperienza giornalistica di jean dominic,fondatore nel 1968 di una grande radio libera ad haiti,nazione governata per decenni dai dittatori duvalier,prima padre e poi figlio.ancora una volta un noto regista hollywoodiano,in questo caso jonathan demme(il silenzio degli innocenti,philadelphia) dopo le esperienze tra gli altri di oliver stone e gus van sant si esibisce in un documentario di impegno a basso costo. e in soli 90 minuti il regista rievoca l'avventura di un uomo straordinario,la cui libertã  di opinione e le cui trasmissione radiofonica hanno risvegliato la coscienza di un paese tradito da chi lo comanda.di certo é proprio il protagonista a provocare gran parte del fascino del film,con la sua presenza carismatica,il suo orgoglio di haitiano(non sono americano,non sono britannico,non sono francese,ripete )ma anche la sua ironia,anche di fronte all'espulsione dal paese,all'esilio forzato a new york.ma demme ci mette del suo compiendo un operazione opposta a quella che caratterizza micheal moore:tanto moore 㨠presente,in maniera ingombrante nei suoi film,tanto demme,mai inquadrato dalla telecamera,ne 㨠assente,lasciando spazio totale al suo protagonista.il suo sguardo 㨠di una onestã  intellettuale sconcertante,quasi pudico,non c'㨠un ombra di retorica e la regia non cerca mai soluzioni d'effetto.eppure come moore riesce ugualmente ad indignare perche non nega mai le responsabilitã  dell'onu e degli stati uniti (esplicitamente accusati) nel dramma del paese,informa nel vero senso della parola,con grande chiarezza e alla fine commuove.nei 90 minuti c'é spazio per tutto,con un montaggio e una sceneggiatura magistrali che evitano qualsiasi confusione si susseguono immagini della vita nei campi,feste popolari,immagini di film della nouvelle vague haitiana,che dominic,appassionato di godard,resnais e fellini aveva contribuito a diffondere con un suo cineclub,comizi di uomini politici,pestaggi e violenze della polizia,scioperi e rivolte in campagna,interviste a dominic e ai suoi familiari da parte di demme e delle televisioni nazionali e statunitensi.il tutto é assemblato con efficacia e meritoriamente non doppiato ma in lingua originale sottotitolato.straordinario l'accompagnamento musicale di wycleaf jean.il film si ferma al 2000,quando dominic viene barbariamente ucciso ma la moglie solo un mese dopo nonostante le ripetute minaccie decide di riaprire la stazione radiofonica.viene omessa cosi la lunga parte del processo,piena di omertà  e protezioni politiche,che non ha trovato ancora colpevoli,e la successiva chiusura della radio datata 2003.una scelta criticata da alcuni ma a mio avviso coerente con l'ottica di un film che vuol essere primariamente il tributo ad un amico(demme conosceva dominic da 15 anni) oltreché a quegli ideali di giustizia e pace che lui ha sempre ricercato,e dunque il finale vuole forse in un certo senso essere anche di s



Andrea, 25 anni, Senigallia (AN).




I commenti di Luigi Cittarelli

(9/10) Voto 9di 10

Uno splendido documentario su un giornalista haitiano che si battè per i propri ideali, per scacciare gli oppressori con la parola, e per la libertà di stampa che ci deve essere in ogni paese democratico. Si tratta di un ritratto asciutto, ma veramente tanto appassionato, e a tratti commovente, diretto con efficacia e con tenacia da un grande regista. Assolutamente da vedere!



Luigi, 18 anni, Terracina (LT).




Bellissimo

(10/10) Voto 10di 10

Che bel documentario, gran regia, bel ritmo, mai superficiale. da vedere assolutamente



Andrea, 22 anni, Torino.




Così così

(5/10) Voto 5di 10

Non mi ha entusiasmato molto devo dire. Non trovo questo grande scalpore. E' un pò lento come film e spesso. Pesante fino a un certo punto, ma belli i paesaggi e il montaggio. Nell'insieme non lo ritengo però sufficiente.



Paolo, 20 anni, Treviso.




imperdibile

(10/10) Voto 10di 10

Un film che mi rimarrà in testa a lungo, un personaggio (Jean Leopold Dominique) che mi rimarrà nel cuore per sempre. In 90 minuti l'abilissimo regista Demme è riuscito a trasmettere l'intensità della passione verso una giusta causa, quella per il diritto all'informazione, attraverso interviste di repertorio al protagonista tanto simpatico nella espressività quanto agghiacciante nel linguaggio e nei suoi contenuti.



Laura, 38 anni, Vittorio veneto (TV).





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