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Cantando dietro i paraventi

Opinioni presenti: 50
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Finalmente un film di rara bellezza

(9/10) Voto 9di 10

Prima di tutto occorrerebbe distinguere, perdonatemi, fra spettatori incompetenti e maleducati (perché, spesso giovani, non conoscono probabilmente nulla di cinema in quanto arte) e spettatori colti, competenti ed ovviamente educati o comunque persone sensibili che sanno apprezzare i rari momenti di poesia che il cinema di oggi offre. Ciò premesso (il che porterebbe, eliminando la prima categoria, ad elevare il voto medio a circa 8 e mezzo), la mia opinione è che finalmente, da tantissimo tempo, ho avuto la fortuna di vedere un'autentica opera d'arte, di bellezza rarefatta e sublime, sotto tutti i punti di vista: anzitutto filmico, per la maestria dell'intreccio fra storia raccontata e filtro teatrale che a sua volta è un luogo ambivalente (teatro-bordello) in cui un terzo personaggio dei giorni nostri capita per errore (il giovane in cerca del congresso sulla cosmologia) e, per quanto voglia sfuggire, rimane, rapito dalla sensualità e dalla magia che lentamente lo cattura; in secondo luogo, dal punto di vista della storia vera, che, per quanto riguardi scorribande piratesche che ben si presterebbero ad immagini forti, fa intuire tutto quello che c'è da intuire ma da lontano, come se noi stessi fossimo spettatori nascosti dietro i paraventi del titolo. A proposito dell'assenza di immagini violente o sanguinolente (e quindi in certo modo "vere") che anche certa parte della critica ha contestato, chissà quanti fra gli spettatori hanno mai visto il primo film di Spielberg, il fantastico Duel (tutt'altro genere, s'intende), che era un apologo sulla violenza in cui la violenza, per l'appunto, è solo incombente ? Per finire, l'unica cosa che non condivido con alcuni estimatori di questo film è la valutazione che essi danno del precedente Mestiere delle armi (per me, un autentico polpettone soporifero, quello sì un film di una lentezza e teatralità, in senso deteriore, fuori dell'ordinario), mentre direi che sono veramente stupito (ma favorevolmente) del fatto che, per una volta almeno, si sia mescolata fra noi spettatori nientemeno che ... l'attrice protagonista dello stesso film, che mi ha permesso di carpire segreti della lavorazione del film altrimenti difficilmente conoscibili. A Lei ed al Maestro Olmi i miei complimenti ed un sincero grazie !



Gatti, 47 anni, Genova (GE).




Incanto e poesia

(9/10) Voto 9di 10

Le navi e gli acquiloni,l'incanto; la favola le parole poche e propfonde, la poesia. Visto e rivisto- splendido!!



Andrea, 42 anni, Milano.




Bello, ma...

(7/10) Voto 7di 10

Non si discute la bravura di Olmi, bellissime le scene e i costumi, molto bella la colonna sonora e adguata al tema, bravi gli attori (un sorprendente Bud Spencer in particolare), bella la favola e il tema del perdono, ma... Come diceva un lettore precedente l'arte deve farsi vedere. Mi sembra che la partenza del film sia troppo complicata, fa fatica a decollare e se la lentezza non è certo il problema, è vero che a volte alcune scene sono eccessivamente lente, così come alcuni passaggi dal teatro al 1700 sono un po' difficili da capire. Se si vuole comunicare un messaggio bello come quello di questo film, penso che bisogna anche riuscire ad usare un linguaggio più accessibile.



Gianluigi, 41 anni, Novara (NO).




Più che lento...immobile

(4/10) Voto 4di 10

Un film con qualche guizzo di poesia (che non basta a riscattarlo) in mezzo ad un mare di immobilismo, e parecchie ovvietà.



Sara, 40 anni, Varese.




Sempre più raro

(8/10) Voto 8di 10

Non stupisce purtroppo che ci sia chi ha problemi con film di questo genere. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che imbattersi in opere così raffinatemente intellettuali è divenuto rarissimo ed improbabile. Capita allora che qualche sprovveduto entri in una sala o affitti un DVD ritenendo che si debba trattare necessariamente della solita commedia hollywoodiana o de l'ultimo dei Vanzina. A chi chiede lumi sul significato del film viene sponateno porre una domanda : perché non ha impiegato meglio il suo tempo andando al cinodromo ?



Valerio, 39 anni, Roma.





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