Sinceramente non riesco a trovare un pregio a questo film se non la colonna sonora (su tutti i mitici e sfruttatissimi Pink Floyd!).A parte questo il resto è un insulto al cinema.La trama non esiste,sembra che Bellocchio abbia preso quei malcapitati attori e li abbia filmati in presa diretta senza uno straccio di copione,questo potrebbe giustificare l'assenza di dialoghi intelligenti.Tanto si è detto del rapimento di Aldo Moro e tanto potrebbe dire Bellocchio che invece preferisce pescare nel mare della fantasia,prima inventando un copione di uno pseudo- regista (alter-ego?) che ha lo stesso nome del film (una trovata originalissima!) e poi adagiandosi sui sogni di fuga dell'"eroina" Maya Sansa,che seppur brava risente dell'assenza del copione.Aldo Moro è uno spettro eppure sembra più consistente del suo interlocutore/brigatista Luigi Lo Cascio che interrogato sulla giustizia proletaria risponde:"...la giustizia proletaria non è la giustizia borghese..." chissà quanta fatica sarà costata al regista questa possente elucubrazione filosofica!Sembra che Bellocchio sia istruito nell'arte del dire senza dire niente e così pure quei pochi spunti che potrebbero dare spessore al film vengono persi.A seguire sedute spiritiche,benedizioni,passeggiate immaginate(anche Aldo Moro ha bisogno di sgranchirsi le gambe dopo due ore di noia!) e titoli di coda.Quella che poteva essere l'occasione per analizzare profondamente la psicologia dei partecipanti al sequestro viene sciupata malamente da Bellocchio,che al contrario ci regala facili sdolcinatezze,facili battute e facile noia.Peccato.
Finalmente un film verità! buongiorno notte è girato con piglio volutamente documentaristico come i lavori di rosi e la presunta umanità (che qualcuno legge) delle br non è altro che uno spaccato della vita dei terroristi. quello che molte persone forse non vedono è che anche un terrorista è un uomo, tanto per parafrasare un famoso motto di gianni minà. un uomo coi suoi vizi, le sue virtù, la sua quotidianità. le br volevano cambiare il mondo con la forza, ma alla fine nei cosiddetti "anni del riflusso" (gli anni 80) la quotidianità (borghese) ha preso il sopravvento. ottimi interpeti per una pellicola che non è fiction, ma è tratta direttamente dai racconti e dalle biografie dei brigatisti arrestati. qualcuno parla di "disumanità" delle br...si è vero, in alcuni casi (vedere proclami o deliranti sentenze all'interno del film)ma non erano certo più "disumani" di certa resistenza partigiana che tra il 1943 e il 1947 ha ucciso, sterminato, senza veri processi, tutto ciò che in italia era vestito di "nero", preti compresi! forse siamo un pò più indulgenti con i nostri "padri" partigiani senza dimenticare che se non si chiude definitivamente (cosa che in 60 anni non è avvenuto ancora) il capitolo "resistenza" (con le aberrazioni che ne sono conseguite, e ce ne sono state parecchie) non si potranno mai comprendere gli "anni di piombo". litalia è stata anestetizzata per 20 anni dal cattosocialismo e dal nascente capitalismo (gli anni del boom)quando la maggioranza della popolazione era ben lungi dai quadretti pittorici di "una rotonda sul mare", tanto per intenderci. e se la "longa manus" del '68 è durata in pratica 15 anni è perché in italia c'erano ancora tanti, troppi problemi che come una pentola a pressione un bel dì del 1969 espolosero insieme alla bomba di piazza fontana. un paese il nostro che era ai tempi un unicum nel mondo occidentale: arretrato come oggi definiremmo l'albania, governato da leggi risalenti a 40 anni prima e con un'economia perennemente in bilico che ha dimostrato il cedimento strutturale proprio mentre de gasperi e tutti i suoi successori dc sbandieravano al mondo "il sole che baciava l'italia rinascente!"
bellocchio non ha voluto fare un film sugli anni 70, ha fatto un film sul rapimento moro, visto attraverso gli occhi (ripugnanti, stupiti, a volte compiacenti e collusivi) dei suoi carcerieri, esseri umani che, come accadde durante la rivoluzione russa, quella francese, ricorsero alla morte per far valere i loro ideali...e fallirono come le altre rivoluzioni. io credo ciecamente nell'evoluzione.
arrivederci
credo che l'obiettivo del regista non sia stato quello di ricercare la verità storica,ma di mostrare la follia utopistica delle BR da un punto di vista umano,non politico e penso che Bellocchio ci sia riuscito,anche per merito del cast degli attori,bravissima e umanissima Maya Sansa