Mi ha affascinato!L'ho goduto da solo nel silenzio più assoluto,ho gustato ogni scena, ho assaporato ogni immagine,ho carpito ogni suono; l'ho guardato a bocca aperta aspettando la scena successiva come fosse stato un triller,cercando di non perdere nulla delle espressioni di ogni personaggio per capire quello che non veniva detto.Ma quello che non veniva detto traspariva da tutto, dalla bella musica,dal colore usato,dall'espressione dei personaggi...Stupendo!...Ma assolutamente per adulti!!
Un grande film d'animazione, ricco di citazioni e denso di particolari.
Da Josephine Baker (stile Roger Crumb) alle caratterizzazioni di tutti i personaggi, era da tempo che non vedevo qualcosa che mi entusiasmasse così. Uno schiaffo di creatività alla europea che oltre a rivalutare tecniche e disegno 2D, ci fa godere di una fiaba moderna, onirica e a tratti grottesca.
Madame Souza, il cane Bruno e il nipotino Champion vi accompagneranno
a scoprire un mondo stile "anni 50" in una storia senza tempo.
La colonna sonora in stile "jazzeggiante è geniale: grande la jam-session
del primo incontro delle Triplettes con Madame Souza.
Non mancate di dare un' occhiata al sito ufficiale del film:
....ed emozionante come i disegni animati di Gustavo, della Hungarofilm (anni '60), con la differenza che questo un po' di colore ce l'ha.
Tristezza infinita.
uno dei piu' bei film d'animazione ma anche no
per la musica per il grottesco dei personaggi che si deve digerire per poterlo apprezzare
poesia molta e sogno
elogio dell'affetto e anche dello sport, della musica e dello spettacolo
non lo vedo pero' adatto ai bambini; trovo limitante pensare che animazione sia automaticamente sinonimo di "destinato a un pubblico di infanti"
non credo che un seienne possa apprezzare le moltissime citazioni e credo che dalla cupezza di alcune sequenze come quella del pasto a base di rane potrebbero addirittura ricavarsi emozioni inquietanti; in realta' e' proprio forse nel tratto nel disegno nei colori che la nostalgia si mescola a un senso di grottesca anzianita'
da vedere anche piu volte
Un film difficile da giudicare nell'insieme; ma un'opera d'arte senza dubbio.
la grafica è a metà strada fra il cartone e il film, con ricordi di tutti i generi di film e di tutti i generi di cartoni, eppure è molto personale e coerente, come del resto la storia.
alla storia, si rimprovera di non avere un grande spessore; e non ce l'ha. del resto, perché dovrebbe? la storia non è che un sottile filo che attraversa il mondo di chomet, secondo le proprie regole (sempre rispettate, a costo di crearni di nuove per l'occasione) e personaggi e situazioni che sono, sì, surreali per noi, ma reali e concrete per il mondo, e nel mondo - appunto - di belleville. a belleville i ciclisti e le rane muoiono davvero; non come a disneyland.
lungo il filo di fumo della storia, si snoda anche il confine tra il vero e il falso, tra il sogno e la realtà, secondo le regole (questa volta oniriche, perciò non coerenti) dei sogni del cane bruno. forse bruno è il personaggio più autentico del film; è un vero cane medio, pensa da cane medio e agisce allo stesso modo; io sono convinto che se i cani sognano, devono sognare proprio così come fa lui.
per il resto, l'autore ci tiene sospesi e ci fa intravedere scorci fantastici di questo suo mondo, in cui sembra che neppure lui sappia bene cosa sia vero e cosa no, e dietro ogni angolo non sai se aspettarti qualcosa di buffo o di tragico.
e' un film di ottanta minuti che va guardato come un cortometraggio, anzi, una serie di cortometraggi a puntate, stando pronti a cogliere tutte le sfumature che richiamano tati, buster keaton, forse eluard e forse addirittura apuleio. e' un film solido (sordido? anche, un po'...) e terreno come solo i francesi riescono a fare, eppure naviga su una nuvola.
non è un film che fa ridere i bambini, credo...
e conviene guardarlo due volte: la storia, pur così sottile e innocua com'è, la prima volta distrae anche troppo dai dettagli.