All'apice dell'animazione (5.000 disegnatori!!). Akira è intenso, complesso e ammorbante; travolge lo spettatore con un ritmo via via sempre più intenso fino ad arrivare ad una fine dove i suoni scompaiono e la luce risucchia il tutto.
E' un'esperienza visiva, che lascia il segno. Non dò 10 tanto facilmente, ma qui è più che meritato.
Questo film di katsuhiro otomo è un'opera eccezionale, se avete la possibilità di acquistare il dvd special edition o ultimate edition potrete scoprire attraverso gli speciali inclusi come un film d'animazione di questa portata è stato relizzato interamente a mano senza l'aiuto della computer grafica. la trama è avvincente e complessa, ma perfettamente seguibile, specialmente per chi ha già letto il fumetto (che è in ristampa proprio in questi mesi), la grafica è spettacolare anche paragonata ai moderni film in computer grafica, il livello del dettaglio è incredibile se pensiamo che i grattaceli con più di 8000 finestrelle erano interamente colorati a mano. la regia è altrettanto spettacolare e le inquadrature sono stupefacenti, l'unica piccola nota dolente è il finale che è poco chiaro a chi non ha letto il fumetto. mi sento comunque di dare il massimo a questo film che è un must per tutti gli appassionati di anime e può trasformare in appassionati tutti gli altri!
La prima volta che l'ho visto sono rimasta folgorata dall'originalità e l'assurdità di questo cartone, se così può essere chiamato visto il suo terribile realismo. denunce amare ai politici e al governo e l'ambientazione in una tokio devastata dalla criminalità. chi può salvare l'umanità?non un supereroe ma un povero ragazzino abbandonato a se stesso. protagonisti in questo mondo di scienziati e politici sono dei ragazzi perditempo ma ancora ricchi di speranze e con un cuore ribelle. musiche senza tempo, il film è unico e insuperato nel suo genere. da vedere.
La prima e ultima volta che vidi il trailer avevo la febbre a quaranta e credevo di avere le allucinazioni: un film animato giapponese distribuito nei cinema italiani! Quando poi noleggiai la cassetta, rimasi sconvolto: le animazioni fluidissime, i colori fiammeggianti, gli sfondi di un realismo maniacale, le musiche ipnotiche… all’epoca non esisteva nulla di simile, e in quanto a sforzo produttivo, Akira è ancora oggi il Signore degli Anelli dell’animazione. Se è vero che il film mixa i disastri urbani di Godzilla, i poteri mentali di Scanners di David Cronenberg e il finale di 2001:Odissea nello Spazio, il tocco di Katsuhiro Otomo rende tutto nuovo e suggestivo: se Blade Runner ha cambiato il modo di immaginare il futuro, Akira ha cambiato il modo di affrontarlo: un modo giovane e grintoso, fatto di motori rombanti e armi pesanti.
La trama non è sempre chiarissima (è difficile comprimere un fumetto di 2000 tavole in due ore di pellicola), ma a volte, come in molti film di John Carpenter (Halloween, Il Signore del Male), più di una trama chiara, contano le sensazioni e i messaggi che la pellicola riesce a trasmettere: la paranoia da apocalisse, le atmosfere buie e opprimenti, la sensazione di un declino inarrestabile, le colpe della scienza, dei militari e dei politici, la rabbia, l’amicizia, la salvezza che viene dal basso (l’eroe di turno, Kaneda, è un teppistello). Un capolavoro sotto il profilo dell’immagine e un film di fantascienza intelligente e adulto (amatissimo da Spielberg, Lucas e Cameron), non certo un videogame come Matrix.