Film dai mille significati politici, sociali e psicologici, dopo blow-up antonioni si ripete nella sua intenzione di proporre esperienze visive che vanno al di là della banale fiction. lo scopo del film non è infatti quello di intrattenere lo spettatore (che ad una visione superficiale rischia seriamente di annoiarsi) ma di fare arte visionaria e anti-conformista. la distruzione a livello inconscio delle istituzioni e dei simboli borghesi non cadono nella banalità e nella retorica ma penetrano fino in fondo nell'anima dei protagonisti, che massacrati da una società che faticano ad accettare cercano la libertà in un allucinante passione iconoclasta.
sarebbe miope e semplicistico, a mio avviso, ridurre l'intera complessità della pellicola ad una critica al capitalismo perchè antonioni ha voluto regalarci un'esperienza allucinante sotto ogni aspetto.
Ho rivisto questo film a distanza di anni. Pochi giorni fa ho visto "The Dreamers" di Bertolucci. E' inevitabile un paragone tra i due film. L'intensità di "Zabrinskie Point" è la prima grande differenza che posso constatare. Il film di Antonioni è molto più efficace nel rappresentare gli ideali dei giovani, le rivendicazioni in termini di libertà di pensiero, di espressione e di aggregazione. Purtroppo questa energia finisce per essere autodistruttiva in entrambi i film. Purtroppo la sensazione è che la giovinezza includa il percorrere grandi passioni, grandi ideali e grande fisicità e che tutto questo vada sfumando nel corso degli anni. La saggezza prende il posto delle passioni, il realismo quello dei sogni, un certo sonno dei sensi quello della fisicità. L'ideale sarebbe avere le pulsioni fisiche e istintive del giovane e la saggezza del maturo. Purtroppo la vita nella maggior parte dei casi non fa coincidere questi due stati. L'importante comunque è che tutti abbiano trovato (e provato) almeno una volta nella vita il loro "Zabrinskie Point". Ottimo film. Memorabile la colonna sonora dei Pink Floyd.
Sicuramente un film che all'epoca era in grado di fornire un forte impatto visivo ed emozionale e di celebrare gli stereotipi degli anni 60/70.
Ci si trova quindi di fronte ad un manifesto, ad una perfetta icona, capace di sintetizzare tutti i dubbi, le convinzioni, le ansie di libertà, il desiderio d'amore libero e di svincolarsi dal conformismo e le convenzioni di un'intera generazione; tutti elementi ancora vivi ma attualmente non così semoplificabili e non riconducibili ad una rivoluzione esplosiva finale condita da una magistrale colonna sonora.
Oggi il mondo e la sua analisi sono più complessi, così come le ragioni dietro ad ogni volontà di cambiamento; oggi siamo meno sognatori, meno visionari e più razionali perchè sentiamo più concretamente gli effetti dei problemi sulla nostra vita e conseguentemente desideriamo soluzioni concrete e realizzabili.
Probabilmente la libertà oggi è meno identificabile con il volo e l'evasione e di più con una comoda convivenza con la realtà.
Per queste ragioni il film è sicuramente un capolavoro per l'epoca e il modo in cui è stato girato ma visto ora non può ricreare le stesse emozioni anche se le immagini, i colori, la musica, la storia, la sceneggiatura e l'interpretazione resteranno per sempre storici riferimenti culturali.
michelangelo antonioni ci regala un,altro capolavoro.un,avventura sulla società americana consumistica.due sequenze memorabili l,amore nel deserto e l,esplosione finale al rallenty.un film artistico e quasi apocalittico.un film da vedere assolutamente!
Consiglio a tutti questo film assolutamente!a tutti gli amanti del cinema vero.altro che spielberg! spalancate gli occhi. un,avventura sulla societa consumistica americana . lo consiglio a tutti.