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Mery per sempre

Opinioni presenti: 61
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Palermo: rabbia e violenza sociale

(10/10) Voto 10di 10

Un film bello, duro e incisivo: ecco cos'è Mery per sempre. Marco Risi, il regista, mette in scena il racconto con esterni senza sole, con un cielo sempre grigio e annuvolato. Evidentemente questo è il modo più giusto per esprimere il pessimismo di una storia priva di luce. Nel descrivere i drammi di un gruppo di ragazzi violenti ma non irrecuperabili, Marco Risi si avvale di un cast di giovani talenti presi per la strada con pochi attori professionisti (Placido, Amendola, Sperandeo), una colonna sonora di Giancarlo Bigazzi struggente e malinconica e un montaggio che quand’occorre sa essere statico (soffermandosi sui visi, sui corpi martoriati dei protagonisti, esaltandone le virtù, anche quelle negative) o di movimento (l’inseguimento per il centro storico di Palermo con camera-car). Ma su tutti spicca la storia, anzi le storie, che sono il vero motore e anima del film. Risi parte da un romanzo vero del professore di Modica (in provincia di Ragusa) Aurelio Grimaldi.Dopo la sua esperienza come insegnate proprio nel carcere minorile del Malaspina, Grimaldi (che poi diventerà regista) scrive questo libro che contiene le confidenze e le storie dei giovani detenuti a proposito dell'amore, del sesso e dei loro problemi personali. Una raccolta di temi e storie che il regista organizza e separa, facendole raggruppare in un unico punto: la classe del professore Marco Terzi. Il film punta sugli incontri-scontri tra Placido e gli alunni adattandoli in una dimensione di agghiacciante realismo emotivo. Terzi è siciliano ma è un professore, ha studiato, e pertanto la mentalità dei picciotti non ha attecchito su di lui, cresciuto in zone bene dove si insegna il rispetto per le cose e per la persone. Per questo si batte, in quel luogo, per la libertà. Difatti la scena più bella è lo scontro tra Natale e Terzi sulla mafia. Sono parole, quelle di Terzi, che entrano come un coltello nella carne: "Lo sapete perché non c’è l’acqua? Perché in Sicilia c’è la mafia (...) Ma quel che è peggio, vi ha modificato qui dentro, nella testa, ecco perché tu ora trovi giusto che Claudio sia punito, ecco perché ti credi più forte di me, ecco perché facendo questo (si riferisce ai segni sul viso con il pennarello) credi di umiliarmi davanti i tuoi compagni. Ma tu non sei più forte di me sei soltanto più vigliacco, perché ci vuole più coraggio a essere un settecarati con un padre ammazzato e un fratello in galera, che a essere uno come te”. E'una scena mirabile, un puro esempio di cinema coraggioso e vitale. Un cinema che non sanno più fare. Alla fine i ragazzi si affezionano al professore, per loro diventa un padre. Il film finisce con Terzi che decide di rimanere e la telecamera riprende un albero nel cortile: c’è ancora speranza per la vita, per una crescita pulita, è un alberello verde (simbolo di vita rigoglioso) è lì a dimostrarlo. É finalmente si vedono i raggi del sole. Segno di speranza dopo tanta violenza e amarezza. Non facile da digerire ma un film che lascia il segno.



Massimo, 32 anni, Agrigento (AG).




Beh che dire..

(10/10) Voto 10di 10

Grandissimo capolavoro di Marco Troisi,bravissimi tutti i protagonisti ma soprattutto Francesco Benigno nei panni di Natale Sperandeo!!



Sebastian, 17 anni, Avola (SR).




Siciliano80

(7/10) Voto 7di 10

Premetto che sono siciliano anch'io,ma purtroppo non appartengo a quel clichè di ragazzi che vengono rappresentati nel film "mery per sempre":dico purtroppo perchè ciò mi impedisce di dare un giudizio effettivo se ciò che viene rappresentato nel film corrisponda a realtà oppure sia solo un'amplificazione di stereotipo che si sono ritagliate le persone appartenenti ad una certa realtà sociale e geografica (appunto quella meridionale).Ieri ho rivisto dopo tanti anni questo film:la prima volta che lo vidi fu pressappoco quando uscì ossia oltre 15 anni fa.Allora io ero piccolo ed ovviamente non ero in grado di dare un giudizio maturo e responsabile,lo considerai per tanto tempo un film indecente e scabroso insomma di quelli "vietati ai minori".Oggi rivendendolo sotto una luce diversa con la lente oltre della semplice apparenza ho potuto rivalutarlo ed apprezzarlo.Posso dire che secondo me,ciò che viene descritto nel film è molto vicino alla realtà ed il messaggio che si desume è davvero un messaggio di speranza ieri come oggi.Sì proprio oggi che la mafia sembra non faccia più notizia,ma che in realtà sta solo vivendo nascosta pronta a riemergere al momento opportuno.Se è vero che per poter concretizzare qualcosa di importante bisogna lottare anche contro contesti molto scomodi fino a rischiare la propria vita per quest'obiettivo,"mery per sempre" ha contribuito molto in questo spianando la strada a persone le quali hanno anteposto la lotta alla mafia alla loro stessa vita,partendo dal basso rieducando i "virgulti" di un grande olivo (Padre Puglisi è l'esempio più eclatante) e finiti tragicamente.Ma intanto la strada è stata aperta



Alessadro, 24 anni, Barcellona P.G. (ME).




Emozionante

(10/10) Voto 10di 10

E'uno dei più bei film che io abbia mai visto. Lascia molto riflettere i giovani, soprattutto quelli che vivono in una bella società ricca e senza problemi e che naturalmente non sono costretti a rubare e a spacciare per vivere. Inoltre mi piace molto il modo in cui il Prof Marco Terzi(Michele Placido) ascolta e aiuta i ragazzi a capire determinate cose. E' un film che mi ha suscitato tante emozioni e che non dimenticherò mai!



Sara, 17 anni, Barletta (BA).




Come si fa a non dargli 10?????

(10/10) Voto 10di 10

Ma io mi chiedo come si fa non dare 10 ad un flim che è storia del cinema e che ha segnato un epoca...??' Mi dispiace che film di questo genere con attori non professionisti che come nessun altro sappiano recitare questa parte, non si vedano più...Prendete esempio da questo film e da quello che ti lascia dentro una volta visto e ditemi se trovate altri film in grado di segnarvi in maniera cosi decisa e indelebile il messaggio principale che il regista ci vuole lasciare: cu nasce tunnu un po morere quadrato!!!



Domy, 23 anni, Biella (BI).





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