un film abbastanza bello e unico, anche se a mio avviso definirlo un capolavoro della storia del cinema è troppo; mi aspettavo qualcosa di più (magari un bel colpo di scena finale) meglio psycho...voto 7
Un thriller con i fiocchi che tiene incollato lo spettatore allo schermo dall'inizio alla fine. Ottime le musiche, la regia, la trama ma soprattutto il cast: J. Stewart e la splendida G. Kelly sono davvero sensazionali. Se a questo si aggiunge la direzione di uno dei maestri del cinema non si fatica a capire perché questo sia ritenuto uno dei migliori film mai realizzati. La tensione che crea poi negli ultimi minuti è qualcosa di difficilmente raccontabile e ripetibile. Superiore in tutto e per tutto al recente "Disturbia", questa pellicola è da vedere senza la minima esitazione.
Eh sì... più di 50 anni fa un genio di nome Hitchcock fece un film che anticipava di molto vizi e virtù che poi abbiamo imparato bene a conoscere.
James Steward immobilizzato sulla sedia a rotelle fa il guardone e, dalla sua finestra, spia i suoi vicini attraverso le loro finestre che sembrana proprio tante televisioni. Da questa televisioni vede amori e felicità, dolori e solitudini. E un delitto...
Il tutto mi ricorda tanti italiani che oggi guardano morbosamente la televisione e seguono le vicende di Cogne e altre simili...
Ma qui c'è in più l'arte di un genio che dirige con maestria un film praticamente girato da un unico punto di vista, mentre i protagonisti conversano con ironia ed eleganza. C'è anche una fata, bellissima ed elegantissima, si chiama Grace Kelly.
Cos'altro chiedere di più? Perciò ogni volta che il film passa in tv gli ascolti vanno sempre bene, in molti non ci stanchiamo MAI di rivederlo e ogni volta qualcuno scopre per la prima volta questo tesoro. A questo qualcuno auguro di andare poi a vedersi tutti gli altri tesori di un regista che è riuscito a non essere mai banale e a non annoiare mai.
Buona (ri)visione!
"La finestra sul cortile" è stato, insieme a "Notorius", il film di Hitch più amato dalla critica.
Che cosa hanno in comune questi due splendidi film?
In primo luogo, uno splendido "plot", ovvero l'arte di tenere viva la suspence.
In "Notorius" vi era la storia di una magnifica donna, che doveva, senza avere in mano nessuna prova e nessun aiuto, smascherare un covo di spie naziste.
Nella "Finestra sul cortile" vi è una somiglianza dell'azione: anche qui abbiamo un uomo che non sa nulla, ma che riesce a scoprire un omicidio.
Due trame ben diverse, ma che si avvicinano profondamente: in entrambe è ben descritta l'innocenza di fronte alla crudeltà.
Vediamo ora in cosa consiste la furbizia di questo grande regista.
Come "Notorius", ciascuno è realmente coinvolto nella vicenda: ci si mette davvero nei panni del protagonista, un incredibile James Stewart, che, aiutato solo dalla sua grande intelligenza e da una splendida fidanzata, Grace Kelly, riesce completamente a beffare l'omicida e la polizia.
In "Notorius", era Ingrid Bergman, armata solo di un incredibile fascino, che usava la sua perspicacia per scoprire tutto.
Ed ecco infine l'ironia, una parte molto importante del cinema di Hitch.
Nella "Finestra sul cortile" ciascuno sorride davanti ai difetti del protagonista, un voyerismo un pò esagerato e l'egoismo personale.
Anche qui, il paragone con "Notorius" è evidente: Cary Grant era infatti la quintessenza di tutti i difetti che gli uomini potevano avere.
Se a tutto ciò si aggiunge il grande fascino delle protagoniste dei due film - Ingrid Bergaman e Grace Kelly - che rappresentano in realtà lo stesso tipo di donna - apparentemente morigerata ma capace di scatenarsi molto bene con gli uomini - abbiamo veramente trovato i punti in comune di questi due incredibili film.
Aggiungo poi che nella "Finestra sul cortile" vi è qualcosa di più: ed è il teatrino della vita, così come appare agli occhi del protagonista ed ai nostri, incuriositi come i suoi, davanti a vere scene di vita vissuta, ossia la vita di un microcosmo di umanità, di un piccolo cortile.
Qui ci sono molti personaggi, ciascuno diverso l'uno dall'altro, con individualità e caratteri ben definiti.
Penso proprio che la critica abbia ragione: insieme a "Notorius", "La finestra sul cortile" è il film più rappresentativo di Hitch: rappresentativo nell'originalità, molto sofisticato ed anche non facile da definire.
Lascia, infatti, terminata la proiezione, un senso di grande eleganza.
L'eleganza del vero stile e del vero cinema.
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(9.5/10)
