Nicholas Cage e Betty Shue sono i non protagonisti di questo film, in quanto la loro interpretazione raggiunge livelli in cui l'attore scompare per divenire il personaggio, quasi inconsapevolmente. Credo francamente che la prova di Cage rappresenti un termine di paragone arduo per chiunque, oltre ad essere una pietra miliare del cinema, in assoluto. Perfetto, spietatamente reale in ogni dettaglio, sfumatura, drammaticamente ineludibile come la fine, voluta, che libera l'uomo. Assolutamente al di sopra dello standard tipicamente hollywoodiano. Impossibile riscontrare per l'intera durata della pellicola, un seppur piccolo, breve momento in cui Cage è l'attore Cage. Egli è Bill, immensamente deluso, carico di un amore struggente, che stride, punisce, graffia lo spettatore, costringendolo alla constatazione di quanta inadeguata è la realtà, gli sfarzi ed i vizzi di una città lucente da un lato, l'animo ed il dramma umano dall'altro. Elisabeth Shue, non cammina da pu**ana, e per brevissimi istanti all'inizio eccede, nel volgarizzare la figura della prostituta, ma si riscatta completamente. Rende tangibili l'amore per Bill, quanto la straziante certezza di doverlo perdere. La promessa, "non mi chiederai mai di smettere di bere", è l'atto d'amore supremo, un gesto di comprensione totale. Una storia bellissima, che qualcuno potrà definire triste, non capendo che il film è invece, il ritratto perfetto dell'amore.
intenso, ed emozionante.
Chi non ha mai provato dolore, non può capirlo.
molto bello.
Nicholas Cage vincitore per "Via da Las Vegas" di un Golden Globe e di un Oscar.
"Via da Las Vegas" è un film che mi ha profondamente
toccato l' ho rivisto più volte perchè sono stato suggestionato dallo splendido incontro di quelle due solitudini sullo sfondo desolante di una Las Vegas luccicante e fasulla.
Delle due interpretazioni mi ha più impressionato quella di
Elisabeth Shue.Espressiva,bellissima,di una femminilità incantevole,estremamente misurata nella recitazione del tutto esente da manierismi;straziante nella sua ricerca di amore per colmare la sua solitudine;con un volto capace di
registrare nel più efficace dei modi il benchè minimo cambiamento umorale.
Ritornando al film , devo dire ,che se il regista ha un merito,è quello di aver operato una perfetta commistione tra immagini e musica entrambe di grande impatto emotivo,inoltre Figgis ha avuto il coraggio di eliminare qualsiasi tentazione del classico "happy ending"consolatorio.
Il film è aspro,sempre molto teso e l'incontro tra Ben e Sara con il sottofondo musicale di "My one and only love"e"Angel eyes"rielaborate da Sting è struggente e ti rimane dentro.
Un film affascinante,di quelli che ti si imprimono nella memoria per la vita,a patto che si abbia la sensibilità e la capacità di immedesimarsi nell' autodistruttivo percorso suicida di Ben accompagnato dal suo" angelo caduto dal cielo".
Film interessante, soprattutto perchè tratta un tema diffusissimo come l'alcolismo, eppure cinematograficamente poco sfruttato. Gli attori sono assai credibili e questo è il punto di forza del film, lo sono molto meno però il fisico perfetto che cage sfoggia nonostante la vita a dir poco sregolata e la quantità di alcol che egli ingurgita come se fosse acqua o tè senza restarci secco dopo 5 minuti (ok che è sicuramente acqua o tè, ma non è quello che si vuol credere sia). Per il resto il fim scorre lento e atratti lentissimo, ma concordo con chi dice che ciò sia utile a dare l'idea del lento ma inarrestabile processo di autodistruzione del protagonista. Concordo meno con chi dice che si tratti di un capolavoro. Limitiamoci a giudicarlo un buon film.