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Pane e Tulipani

Opinioni presenti: 83
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Semplicità nel dire le cose

(10/10) Voto 10di 10

Cosa c’entra il pane con i tulipani? Non so bisognerebbe chiederlo a Soldini. Ma alla fine di queste note faremo una ipotesi. La storia nasce da una fuga, involontaria certo all’inizio, tant’è che lei cerca goffamente di tornare a casa perdendo il treno ma felicemente confermata non appena Rosalba ha capito che la sua vita poteva ricominciare da Venezia e da Fernando. La nostra romantica e svanita Rosalba ad un marito greve ed arido come Mimmo, tutto commercio, sanitari ed amante, preferisce Venezia, con le sue calli, canali e campi ed un dolce poeta, Fernando. E’ stata una scelta coraggiosa, egoista, femminile? Direi semplicemente romantica. Una mamma avrebbe dovuto necessariamente scegliere figli e famiglia o se stessa? In virtù di quale legge o regola morale? La sua famiglia se la è dimenticata nel viaggio, il marito la vuole per tenere in ordine la casa e per seguire i figli che poi fanno lo stesso i comodi loro, lui si fa i suoi da cinque anni con una donna che vuole farsi mantenere e basta e lei dovrebbe stare ai comodi di tutti? Perché? Lei (finalmente) si vive la sua prima storia d’amore, visto il primo figlio così grande, scopre la poesia e la libertà, ancora la libertà è alla base del nuovo cinema italiano dalla nostra morale borghese e sempre più piccola e frettolosa. La morale di un paese dominato dai telefonini, incapace di cambiare, le città dei film di Muccino (Ricordati di me, L’ultimo bacio), di Ozpeteck (La finestra di fronte), il profondo sud di Salvatores (Io non ho paura) e di Chialese (Respiro), la logica della fabbrica di Milani (Il posto dell’anima). Assieme a quel vaso, qualcosa si è rotto anche in lei tra una stirata ed una telenovela. Ma cos’è la vita di oggi se non consumismo e luoghi comuni? Dal tempio di Paestum, bene illustrato da quella guida di quel gruppo frettoloso, all’autogrill, dove lei non a caso si perde, da città come Venezia, a città tutte uguali con i loro supermercati. E gli altri? Fanno da degna cornice ad un bel quadro, bravissima la Massironi e bravo il greve imprenditore. Cosa dire del modo di esprimersi e di comunicare di tutti? Tanto spontaneo quello di lei, quanto composito e forbito quello di lui. Ad esso corrispondono simmetricamente i loro personaggi, che sono attratti l’uno dall’altro come i due pezzi di una calamita. In tema di linguaggio, anche bello e perfettamente in linea con i rispettivi personaggi interpretati nel film: l’anarchico fioraio, la massaggiatrice-vicina di casa-innamorata dell’improbabile investigatore, il marito imprenditore, la figlia operaia di Marghera. Anche questo film come altri, cosiddetti minimalisti, della ultima generazione di registi italiani, sono molto più profondi di quanto si pensi. Si giocano sulle simmetrie e dissimmetrie tra personaggi, luoghi-ambiente e linguaggio. Azzardiamo anche una ipotesi per il titolo? Pane e companatico sarebbe stato banale e scontato. Ma pane e tuli(pani) ci dice di più, vi pare? Giuseppe



Giuseppe, 55 anni, Milano.




Fantastico

(10/10) Voto 10di 10

E' il film piu' bello che abbia visto nella mia vita. Gli attori sono fantastici, le frasi sono poesie e la storia............beh! .......e' di quelle che vorresti succedesse anche a te!!! Maria Antonietta Massari



Maria antonietta, 53 anni, Roma (RM).




Il mattino seguente

(10/10) Voto 10di 10

Quando al mattino seguente ti ricordi di aver visto un film in televisione e pensi spontaneamente di parlarne con i propri amici in modo molto positivo consigliando- ne la visione, vuol dire che la pellicola ha fatto centro. Tutto quanto si potrebbe aggiungere é semplicemente grandioso. Una serata meravigliosa. Complimenti vivissimi. Questo é il cinema.



Gianni Marcello, 53 anni, Lugano CH.




Più tulipani che pane

(8/10) Voto 8di 10

E'fantastico come in questo film emerga la semplicità e la genuità assieme ad uno spirito passionale ,dove la razionalità è stata messa da parte e dato alito a un sentimento che viene dal profondo del cuore. Sembra quasi di camminare su un rigo musicale dove le note sono leggere come petali seppur intensamente colorate e profumate come l'animo dei protagonisti.



Annamaria, 53 anni, Roverè della luna.




Una piacevole sorpresa

(9/10) Voto 9di 10

Guardare il film Pane e Tulipani è stata una piacevole sorpresa. E' stato desiderare di proseguire nella visione del film con curiosità e divertimento, una gioia nel riscoprire piccole grandi sensazioni.



Laura, 52 anni, Torino.





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