Dimenticatevi la tenera Amelie: stavolta Audrey Tautou interpreta il ruolo dell’erotomane assassina, in un thriller "noir" tra i più riusciti che abbia mai visto.
La giovane regista Laetitia Colombani ci fa credere, per quasi mezzo film, che Angelique (la ragazza interpretata dalla Tautou) sia una dolce creatura innamorata, ricambiata, di Loic, un affascinante cardiologo trentacinquenne, prossimo al divorzio. Vengono magistralmente disseminati falsi indizi, tra i quali spicca il divino, dolcissimo, meraviglioso, disarmante sorriso di Audrey (sono prossimo alla "cotta", lo ammetto ...) sin dalle prime inquadrature. Poi il nastro si riavvolge, il punto di vista diventa quello del cardiologo, e allora ...
Film girato con un'abile arte narrativa, di carattere. La Tatou interpreta un ruolo che si ricollega intimamente all'estraneità del personaggio di Amelie Poulin nei confronti del contesto sociale in cui vive; in "Amelie" la dissonanza è costruttiva, lo squilibrio di contributi alla fine premia la ragazza della Butte de Montmartre (che alla fine fugge felice in moto con il suo amore); qui lo squilibrio tra il personaggio e tutto quello che le ruota attorno si rivela presto tragico ed ossessivo. Il dualismo con la prima esperienza cinematografica della Tatou è suggerito dalla regista, peraltro in modo abbastanza chiaro, verso la fine del film, quando la protagonista confessa di aver amato sognando, forse un pò più degli altri: è proprio l'eccesso a condannarla alla follia. Bravissima Tatou, un pò troppo inespressivo le docteur, grande effetto di climax sullo spettatore la scelta della colonna sonora, volutamente mielosa e sdolcinata. La resa scenica offre un prodotto intenso, molto distante da una commedia, che sfiora molto più Camus che non Tati (dalle risate diffuse del pubblico in sala non si direbbe, ma non lasciatevi ingannare dai distratti). Forse Kieslowski si è reincarnato in questa giovane regista francese: c'è davvero tanto di lui, anche se (e qui tanto di cappello) digerito e reinterpretato con grande maturità e con un pizzico di malizia commerciale.
Ho acquistato questo film in quanto in copertina veniva proposto "Amelie è tornata"... Sin dall'inizio del film, però, si è intuito che tutto era tranne che un sequel del film di Jeunet .
Cast tecnico e artistico totalmente diversi, colonna sonora non certo paragonabile al grande Tiersen. In più "AMELIE" diventa "Angélique".
Insomma il mio approccio non è stato dei migliori... nella prima mezz'ora non ho fatto altro che ritenere il film banalissimo oltre che una sorta di bufala-commerciale volta all'acquisto.
C'è da dire che il seguito è stato Assolutamente una sorpresa. Il mito di Amelie viene totalmente distrutto dalla personalità fragile e problematica di Angelique... tutto il resto non è tanto una Sorpresa quanto la Continua curiosità di scoprire come Giustifare quanto visto prima del Rewind...
Infondo infondo, tolto il fuorviante riferimento ad "Amelie" è un bel film... non da oscar... ma un film non certo semplice, un film che tratta un tema delicato come lo stalking e la malattia mentale...
Un film non certo nato a caso, un Film STUDIATO che ha fatto accomodare i suoi autori a Tavolino per lavorare con Estrema Cura ed Attenzione... cosa che forse molti registi italiani dovrebbero imparare a fare anzicchè tentare ostentatamente con le boiate natalizie o pseudo/socio-culturali.
Da vedere
L'ho trovato molto carino! Ho apprezzato molto lo sviluppo dei fatti tramite la tecnica del "flashback" ed il modo in cui la verità dei fatti e la personalità di Angelique vengono camuffati per un bel pezzo, prima che il tutto si riveli allo spettatore.
Consiglio la visione =)