Quando lo vidi al cinema, all'inizio non prometteva bene: dopo pochi minuti stavo per bocciarlo (lo credevo un film drammatico e impegnato). Poi invece mi resi conto che non era così e che andava preso per quello che era. E allora optai per il giudizio "si può vedere". Che ho poi riconfermato quando l'ho rivisto e che confermo ancora oggi. Un film carino ma piuttosto leggero. Anche un po' ridicolo: soldati degli anni 40 che parlano un linguaggio degli anni 90 mi pare stia poco in piedi. Comunque, promosso.
da vedere a tutti i costi.
E' un'ottima commedia che narra di una truppa italiana alle prese con una missione presso un'isola greca durante la seconda guerra mondiale.
Per i soldati appena sbarcati l'isola è apparentemente deserta ma ben presto si accorgeranno che donne,vecchi e bambini erano in realtà nascosti a seguito delle deportazioni tedesche nei confronti degli uomini.
Sarà solo l'inizio di un sodalizio tra le due popolazioni...
Invito i "piu' giovani", diciamo gli "under 30", a considerare con piu' attenzione quello che e' un film soprattutto "generazionale".
E' difficile interpretare certe atmosfere e certi passaggi se non si conosce il "tramonto" e il disincanto che una certa generazione ha conosciuto e subito.
Non a caso il film e' considerato l'elogio della fuga e piu' che moraleggiare sulla fuga in se o su passaggi specifici, ci si potrebbe semplicemente abbondanare alla contemplazione statica di essa.
La guerra di "Mediterraneo" e' solo un pretesto, un fattore scenico. I protagonisti non sono soldati bensi cani sciolti di questa nostra societa' diversificata, accomunati solo dalla struggente propensione alla fuga.
Passeranno 10 anni e un nuovo Salvatores scrivera' un nuovo film sulle stesse poetiche ma, forse, invece che rievocare assolati paesaggi mediterranei il film parlera' di siti web dove internettiani delusi trascorreranno giorni virtuali all'ombra delle loro identita', celate da fantasiosi pseudonimi.