Notevole affresco del profondo Sud americano,con le sue miserie,le sue frustrazioni e le sue fobie: basato su fatti realmente accaduti fa fremere di sdegno, non tanto per i fatti in sè quanto della odiosa compiacenza dello strombazzatissimo sistema giudiziario a stelle e strisce. "Ad un milione di miglia dal resto del mondo" sembra davvero possa accadere tutto, tranne un reale balzo in avanti di una terra, il Missisippi, la cui povertà riguarda i bianchi almeno quanto i neri, ma sono questi ultimi la causa d'ogni male. Grandioso Gene Hackman, un po' inadeguato l'acerbo Willem Defoe. Ma va bene così. Chi realizzerebbe adesso un film del genere? Michael Moore?
Ambientato nello stato del Mississipi,il film inizia con l'uccisione,da parte del ku klux klan,di tre ragazzi facenti parte di un'organizzazione sui diritti civili.A quel punto vengono inviati sul posto per indagare sul caso,due agenti dell'FBI.I due lavorano insieme,ma il loro modo di fare è totalmente agli antipodi,e li porterà anche a duri contrasti.Uno duro e sbrigativo(Gene Hackman),l'altro più riflessivo e diplomatico(Willem Dafoe).Alla fine anche l'agente "burocratico" si convincerà che i mezzi del suo collega sono quelli giusti per incastrare i componenti della setta.
Film splendidamente diretto da Alan Parker,con un'ottimo Willem Dafoe.Ma su tutti spicca l'interpretazione del carismatico Gene Hackman,in un ruolo fatto su misura per lui.Memorabili alcune scene,come quella al circolo,dove il prode Gene strizza gli "attributi" a uno dei membri della setta!.E poi tutta la sequenza finale,quando Hackman,liberato da ogni vincolo da Dafoe,usa i suoi metodi e cattura tutta la setta.
In conclusione un gran bel film,ottima regia,ottimi interpreti,emozionante e coinvolgente.
Quando gli americani propongono questi film piuttosto che la spazzatura degli ultimi anni, allora non si può che approvare e apprezzare. Un film crudo ma realistico, senza fronzoli, due grandi attori ai quali dovrebbero guardare le nuove generazioni (e i loro attori di cartapesta): non concordo con chi definisce Dafoe "sottotono" rispetto a Platoon, è straordinario in entrambi i film. Consigliato per chi non cerca due ore per passare il tempo senza troppi problemi.
Il miglior film secondo me a descrivere tematiche razziste poichè, anche se non entra nel profondo come American History X o The Beleiver mostra la situazione etnica negli stati del Sud a vari livelli: sociale, personale, istituzionale.
La dimensione d'azione è inoltre serrata e coinvolgente, gli attori efficaci e la regia non crea un combattimento banale tra una ipotetica buona e saggia polizia federale ed una bigotta locale, inserendo due protagonisti con motivazioni e metodi differenti.
E' l'unico film a descrivere con un realismo impressionante cosa significa essere bianchi o neri nell'america degli anni '50/'60.