Il film è sicuramente degno di nota, nonostante sia lento in alcuni momenti. Nicholson è come al solito eccezionale e la storia è molto "vera" e reale.
Un film che merita comunque di essere visto. Ma certo da non mettere in cima alla lista.
Ha una bella morale di fondo. Una vita senza entusiasmi, senza passioni, senza un briciolo di follia, una cosidetta vita "normale" ma ha davvero senso di essere vissuta?
Il lento ritmo del film trasmette perfettamente il trascorere delle vuote giornate di solitudine di un anziano amareggiato e deluso, che ha passato la vita aspettando, aspettando che qualcosa, qualche evento esterno lo rendesse speciale, come da giovane si illudeva di diventare nella vita.
Purtroppo per molti la vita è questo, scelte di normalità, senza coraggio e quel po' di incoscienza che ci possono aprire ad inimaginabili piccole o grandi avventure.
Schmidt ha trascorso una vita di routine. E quando la pensione e la morte della moglie, cambiamenti comunque subiti e non generati, lo portano a rendersi conto che ormai tutti i giochi sono fatti, facendo un bilancio della sua vita si ritrova a considerarsi un fallito. In realtà Schmit oltre ad essere un grande cinico è anche incapace di comunicare ed aprirsi con gli altri, ha vissuto una vita di apparenze, dove non è mai riuscito a ribellarsi, a manifestare i suoi veri pensieri, sempre chiusi in se. Riesce finalmente in questo con un epistolario con un bimbo adottato a distanza. E alla fine quando si domanda se la sua vita ha fatto la differenza per qualcuno, ancora sbaglia, dimenticando che ha generato una figlia, che anche se non sembra amarlo, dato che non ha saputo creare un rapporto vivo e sincero con lei, è comunque frutto della sua esistenza.
Ciò nonostante troverà finalmente un senso, nel finale, riconoscendo che anche nel piccolo gesto di una adozione a distanza, ha fatto la differenza. E forse per la prima volta sentirà di essere amato davvero.
Alcune trovate del film le ho trovate un po' grottesche, come quando ci prova con una vicina di camper. E' come se i soliti produttori americani schiavi del botteghino, in un film di sentimenti e sensazioni tristi, non abbiano saputo resistere ad inserire qualche tentativo di comicità, come al solito per allargare la platea anche ai più superficiali. Tant'è che all'epoca il film era presentato nei trailer proprio come una commedia brillante (grande panzana).
Per chi all'epoca ando' a vederlo con quell'idea, il film risulto' di una noia mortale ed altamente soporifero. Vederlo oggi, sapendo almeno a quale genere appartiene realmente e con lo spirito giusto, risulta sicuramente più interessante.
La storia è bella e l'interpretazione di Jack Nicholson è come al solito ottima, purtroppo la trama in alcuni punti è un pò troppo lenta e risulta noiosa, bello il finale!
Il film alterna momenti più o meno pesanti e densi a sprazzi di comicità che lo rendono più "leggero".Si ha comunque l'impressione che il film non decolli mai,restando piatto dall'inizio alla fine.Lo consiglierei soltanto per il finale in cui la bravura di Jack fa scattare una breve scintilla che troppo tardi tenta di alleviare un film non troppo bene riuscito.E' cmq un film piacevole ma che non lascia traccia dietro di se.
Come puo' un film di tale profondita'avere una media voto di 6,5?Inaudito davvero.E'un film perfetto.
Un grande film, in parte commedia,in parte dramma,in parte satira...Ma soprattutto un capolavoro.
Cosi'recita la locandina.Ed è la verita'.
E poi Jack Nicholson...Jack Nicholson.Non trovo le parole.Immenso.