E' un film davvero bellissimo questo, molto ben fatto e per nulla scontato. Ed anzi la cosa più bella è proprio che ad un certo punto non si riesce a capire più chi sia il vero paziente fra i due, perchè lei insegna moltissimo a Jung, trova il coraggio alla fine di andarsene, e lasciarlo per sempre... una lezione di vita che lui invece non sarebbe stato in grado di fare, vista la sua "vigliaccheria". Insomma questo film vale tutto per la figura di lei, una donna forte e molto coraggiosa, che si è curata e che ha imparato a prendersi cura degli altri.
Non conoscevo affatto la figura di questa donna che viene raccontata magistralmente nel film di Faenza. Il film è emozionante, interpretato con grande spessore drammatico dagli attori ed ha una consistenza narrativa che non cade mai nell'enfatico grazie anche ad un intelligente uso dei flash back. Forse gli unici momenti un pò avulsi dalla cornice sono le scene d'amore tra jung e sabina, su cui si sarebbe fatto bene ad insistere di meno se non altro per evitare scontate assimilazioni con la realtà cui spesso la televisione ci abitua. Ma questo è solo un piccolo difetto, nel complesso credo di non esagerare nel dire che mi sembra che si tratti di un film da inserire nella migliore tradizione dei film italiani. Bravo Faenza!
Ho visto recentemente il film suggeritomi dalla professoressa di lunardo, in quanto stò preparando l'esame di psicopodagogia e devo dire che ho riscontrato molte verità con i vari concetti espressi sui libri di testo del maestro freud e il discepolo jung. molti trovano il comportamento del medico non etico ma difronte all'amore non esiste ostacolo.
semplicemente.......bello