Inghilterra sotto il felice Regno della Regina Vittoria. La piccola Jane Eyre viene adottata da una famiglia di parenti ma il suo peggior difetto, l'ipocrisia, unito alla tendenza innata alla bugia e alla ribellione rende la convivenza insopportabile. La povera zia, esasperata, sarà costretta a rinunciare alle speranze di raddrizzare questa piccola peste e la farà rinchiudere in un collegio gestito da Religiosi. Qui i salutari metodi educativi produrranno finalmente il miracolo: Jane uscirà dall'Istituto nelle vesti di una signorina costumata e rispettosa. Secondo tempo, nuovi scenari: la Provvidenza conduce la redenta protagonista in un brumoso castello e dopo varie vicissitudine il lieto fine, il matrimonio col Nobiluomo proprietario del maniero. Bel film, ottimi gli interpreti, suggestiva la fotografia, realistica l'ambientazione, rimarchevole la colonna sonora. Per la scabrosità di alcuni temi trattati la visione è consigliata ad un pubblico adulto e consenziente.
Tratto, molto fedelmente, dal magnifico romanzo vittoriano "Jane Eyre" di Charlotte Bronte, questo fim è un grande capolavoro di Zeffirelli.
Non c'è nessuno come Zeffirelli, e come è stato nel passato Vusconti, che sappia tradurre così felicemente i classici.
E qui si tratta di un vero classico: uno dei più importanti romanzi inglesi dell'Ottocento.
Romantico/gotico per eccellenza, il libro e il film narrano le vicissitudini di una fanciulla forte, determinata e romantica.
Zeffirelli, in un'intervista, ha detto di aver dipinto il ritratto della prima donna moderna.
Penso sia veramente così.
Si tratta di una donna che non ha peli sulla lingua, che dice e fa quello che pensa seguendo un suo ideale di libertà personale.
Gia da bambina (Anna Paquin - ricordate il bellissimo "Lezioni di piano" di Jane Campion?), ingiustamente relegata in un inferno come la scuola di Lowood, sa dare prova della sua indipendenza e della sua forza di carattere.
Diventata adulta, saprà conquistare il cuore del tenebroso e magnetico Rochester (un William Hurt in stato di grazia) senza venir meno all'indipendenza del suo carattere.
Ama Rochester soprattutto perché se lo merita.
La scelta di Charlotte Gainsbourg per la parte di Jane è una felicissima intuizione di Franco Zeffirelli.
Ha voluto, con questa scelta, dimostrare che la virtù e il cuore contano molto di più della bellezza fisica.
La Gainsbourg, con la sua forza nascosta e il suo sguardo smarrito di fronte alle vicissitudini della vita (che peraltro sa benissimo affrontare) è perfetta per la parte di una donna libera e indipendente, che segue la strada che le detta il cuore, anche se si cura che ciò non sia di impedimento al benessere degli altri.
La storia è pervasa dal romanicismo/gotico del bellissimo romanzo.
La storia nella storia (la moglie segreta nascosta in un'ala del palazzo) è rappresentata benissimo dai colori, dalla fotografia, dagli sguardi e da una suspence sempre crescente, quasi da romanzo giallo.
Ingiustamente poco considerato tra i film di Zeffirelli, questo film è un vero capolavoro, se si conosce la letteratura inglese.
Soprattutto, è uno splendido ritratto di una donna vera.
Consigliato, soprattutto, alle donne, per imparare a seguire i consigli del cuore e ciò che significa essere una donna moderna: sapre mettersi in gioco con forza e determinazione, anche senza usare la bellezza fisica per farsi strada nella vita.
In questi tempi, un grandissimo insegnamento morale per noi tutte.
Ogni immagine ed ogni parola di questo film sono di grande profondità ed effetto. Penso che tutte le donne vorrebbero sentire la dichiarazione d'amore che viene fatta a Jane Eyre dal Signor Rochester. Un film da vedere e rivedere.
Credo che Zeffirelli abbia azzeccato solo l'ambientazione e la scelta della protagonista. Tutto il resto è piatto, freddo. Non mi ha mai convinto questo suo film:non c'è la passione, il sentimento, la forza morale di Jane che traspare dal libro. I personaggi sono inespressivi, non c'è fuoco! Ora, che ho visto la trasposizione fatta nel 2006 dalla BBC, finalmente posso dire di aver trovato il Rochester che ho sempre immaginato, per non parlare della protagonista interpretata più che magistralmente da Ruth Wilson.Ritengo che questa mini serie sia ciò che più si avvicina all'anima del libro.
E' la storia di Jane Eyre,un drammone dove i cattivi sono cattivi-cattivi e i buoni buoni-buoni.
Eppure è un film assai affascinante dove emerge un Orson Welles ambiguo,tenero,disarmante,prorompente.
Peccato per il doppiaggio italiano,ormai rovinato,capire il dialogo era davvero un'impresa!
Conta comunque l'atmosfera gotica,nonostante i fondali di cartapesta,credibile e apprezzabile.
Trailer italiano (it) per Il fantasma di Canterville (2023), un film di Kim Burdon, Robert Chandler con Hugh Laurie, Imelda Staunton, Freddie Highmore.
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(8.5/10)
