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Ultimo tango a Parigi

Opinioni presenti: 11
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Tristezza.

(9/10) Voto 9di 10

La storia parla di due persone. la donna ha una relazione con un regista, piú professionale che basata sull´amore. l´uomo ha perso sua moglie. egli ha un conflitto interiore, non sa a chi dare la colpa- a se stesso o alla moglie, che l´aveva tradito con un´altro uomo. insomma, i due s´incontrano in un´appartamento e fanno l´amore. seguiranno ancora dei rapporti sessuali, tra quali i due peró si raccontano il loro passato, violando le regole fatte dall´uomo. mentre jeanne é attratta dallo sconosciuto, paul con i rapporti sessuali, contro ogni principio morale e etico, si ribella contro la societá e i padri da cui é stata costruita (quest´azione si puó spiegare con l´infanzia di paul). la famiglia per lui oramai non a nessun valore. jeanne al conrario tiene a questi valori. mentri i rapporti sessuali diventano sempre piú violenti, paul s´innamora di jeanne. dopo un´ultimo tango le chiederá di vivere con lui. le dirá il suo nome, che sua moglie é morta, l´etá, e.t.c., violando di nuovo le regole. a questo punto jeanne lo respinge, egli l´insegue fino a caso, dove jeanne l´ucciderá con la pistola del padre. per jeanne la loro relazione non era che una delle tante avventure sessuali, mentre paul s´era innamorato di lei. grande film di bertolucci. bellissima fotografia di storaro. grandi le interpretazioni di brando e della schneider. una delle storie del cinema piú (s)coinvolgente, triste e disperata. bellissimo!



Giacomo, 14 anni, Svizzera.




Attuale

(8/10) Voto 8di 10

Per me questo film è più che mai attuale per le due S: solitudine e sesso. Due solitudini che si incontrano in uno squallido alloggio vuoto, due sconosciuti che bruciando le tappe comunicano con il sesso, cercando di rimanere anonimi l'uno all'altra come per esorcizzare la solitudine che li avvolge pure in una grande città, due storie, tragica quella di lui, in cerca di compensi quella di lei per l'indifferenza del suo ragazzo, infine due avvenimenti contemporanei volgono la storia alla tragica conclusione: il ragazzo di lei che finalmente si decide a sposarla (ma dove è l'amore?) lui che infrangendo i patti vuole rendere più personale e meno anonima la relazione. Infine il sesso. Uno schiaffo in faccia ai benpensanti che predicano bene (secondo loro) e razzolano male, ai falsi pudori degli pseudomoralisti sessuofobi che in nome di una bécera moralità censurano il sesso e lasciano allegramente passare la violenza più idiotamente sfrenata.



Beppe il brema, 75 anni, Spotorno (SV).




...

(10/10) Voto 10di 10

Assolutamente il più bel film di sempre. Assolutamente insuperabile. Assolutamente imperdibile. Assolutamente commovente, eccitante, realista. Quando l'ho rivisto per la seconda volta ci è mancato poco che mi mettessi a piangere nella sequenza iniziale in cui Brando (che supera se stesso) mostra il suo volto straziato dai pensieri.il silenzio è rotto soltanto dal rumore assordante della sopraelevata.....emozionante a dir poco....a leggere alcune recensioni mi sono tornate in mente le vicissitudini giudiziarie che ha dovuto passare a causa del bigottismo puritano sempre difficile a scacciare da opere talmente emozionanti da diventare disturbanti......



Andrea, 21 anni, Badia Polesine (RO).




Dire capolavoro è poco

(10/10) Voto 10di 10

Uno dei più bei film del cinema italiano: assolutamente un capolavoro. Marlon Brando al meglio di se stesso per realismo interpretativo, grande spessore psicologico con il personaggio di Paul, espressività massima!. Maria Schneider è altrettanto brava, di una sensualità tenera e innocente al tempo stesso. Entrando nel merito, c'è subito da dire che il film mette a nudo un argomento difficile da affrontare, e da raccontare: la solitudine umana.O per meglio dire l'incontro casuale fra due solitudini,molto differenti tra loro;da un lato, un americano "trapiantato" da anni a Parigi, solo(la moglie si è tragicamente suicidata alcune ore prima), disilluso e depresso. Dall'altro lato, una ragazza borghese, fidanzata con un giovane aspirante regista cinematografico esistenzialista, che non le da per nulla calore e affetto. Tra queste due persone si instaura un rapporto sessuale profondo:periodicamente,senza sapere niente l'uno dell'altra, si rivedono in un appartamento sfitto, fanno l'amore e,attraverso questa fusione corporale, cercano una valvola di sfogo, o un rifugio intimo da una vita che,per differenti ragioni,opprime entrambi.Paul e Jeanne(questi i loro nomi)attraversano momenti di irripetibile felicità, anche di confidenze delicate(i ricordi familiari tristi di lui, quelli nostalgici sull'infanzia di lei),ma non dura in eterno,purtroppo.Quando lui deciderà di tornare a riaffacciarsi alla vita e alla felicità,e ad una rinascita della sua giovinezza interiore, con lei e per sempre, quest'ultima lo ucciderà, stanca di lui e di un'esperienza che era da considerarsi come una semplice parentesi. Ogni immagine,ogni frase di questo film è da incorniciare.La storia è quella di un crudele dramma,in cui il protagonista maschile tenta di sfuggire alle sue infelicità ricorrendo al linguaggio sessuale.L'erotismo della pellicola è poetico, mai(affatto)marcato o volgare,nemmeno nella scena del "burro".Da ricordare le parole che,nella scena del "burro", Brando scaglia contro la società,la famiglia ed alcuni valori falsi della società!.Molto buono l'apporto dato da Massimo Girotti, nel film l'amante della moglie suicida di Paul. Sono molti anche gli interrogativi, i dubbi,le inquietudini che attanagliano la vita di Paul:come quelli di non riuscire a capire le motivazioni del suicidio della moglie. Sentimenti e paure, che potrebbero riguardare la vita di ciascuno di noi,magistralmente raccontati da un Bertolucci unico e dalla bravura registica,in questo caso, ineguagliabile. Insomma,un film che vuole trasmettere(e ci riesce)tante riflessioni sulla fragilità umana, le illusioni sessuali e sentimentali, la perdita della felicità e l'illusione di averla riconquistata, attraverso un rapporto erotico.Memorabile anche la sequenza dell'ultimo tango: Brando si da ad un ballo provocatorio con la Schneider, scandalizzando tutti e mostrando il sedere nudo.A proposito: è da vedere nella sua versione integrale, di 124 minuti.Spero che i cinefili lo riscoprano.Un film da amare.



Daniele, 22 anni, Napoli (NA).




Tango superato

(7/10) Voto 7di 10

Ultimo Tango a Parigi è un film sopravvalutato, con alcune cose buone e molte altre che - riviste oggi - irritano oppure fanno sorridere. Compiaciuto nella direzione degli attori e nell'ostentazione del proprio talento e del proprio (troppo) amore per il cinema, Bertolucci costruisce un'opera vorticosa, ben fotografata da Vittorio Storaro ma troppo preoccupata di voler entrare a tutti i costi nella storia del cinema (e del costume). Cosa che di fatti gli riesce: la vicenda dell'uomo e della donna che senza conoscersi organizzano i propri incontri erotici nell'appartamento sfitto di Passy nei primi anni '70 costituiva indubbiamente motivo di scandalo e novita. Ma oggi? Sembra che il film di Bertolucci non abbia resistito all'usura del tempo. Jean-Pierre Léaud, nel ruolo dell'alter ego dell'autore, è fastidioso; Brando fa la sua consueta figura, ma non sono sicuro che questa resti fra le sue interpretazioni migliori.



Stefano, 23 anni, Torino (TO).





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