Ottima prova registica di Carpenter, che con questo film provoca un senso di paura, inquietudine, angoscia e terrore fin dai titoli di testa, con un crescendo di tensione che inchioda lo spettatore senza lasciar scampo, ottimo uso delle inquadrature in soggettiva, che permette di vedere il film attraverso gli occhi di michael myers. Film assolutamente meraviglioso, unico nel suo genere e consigliabile a chi vuole provare sensazioni agghiaccianti!!. Ottima la colonna sonora e la sceneggiatura
Non capisco come possa essere piaciuto ad alcuni questo film. Io l'ho trovato noioso, senza alcuna trama e senza alcuna suspense.
La storia è quella di un ragazzo che, vivendo in una famiglia difficile, ad un certo punto decide di sterminarla. Quindi lo mettono in manicomio. Ad un certo punto scappa...e da qui in poi inizia ad uccidere chiunque gli capiti a tiro.
Non lo consiglio neanche al mio miglior nemico!
Carpenter sa di certo come spaventare il proprio pubblico e con “Halloween” offre allo spettatore un’ora e mezza di tensione in continua crescita, dalla parte iniziale in cui Michael Myers studia le proprie vittime ed i luoghi del delitti sino all’inesorabile massacro finale. Il tutto senza gli inutili cospargimenti di sangue cui i psuedo films di paura dell’ultimo ventennio ci hanno abituati. Il bellissimo film di Carpenter ha, però, un grande (ma incolpevole) demerito: quello di avere dato inizio alla decadenza del cinema horror americano, offrendo ai registi videoclippettari che lo hanno seguito gli spunti per la creazione del nuovo, insulso, sottogenere dello slasher-movie. “Halloween”, purtroppo, contiene tutti quegli elementi che hanno caratterizzato gli horrors degli anni ’80 e ’90: killers (la cui identità è nota fin dall’inizio delle pellicole) che, dotati di forza sovraumana e del dono della immortalità, sono privi di qualsivoglia raziocinio; vittime che, in piena prurigine erotica adolescenziale, riescono ad essere ancor meno intelligenti del loro tardo assassino facendo a gara di chi si fa uccidere più stupidamente; protagonista che, nonostante abbia già sperimentato l’immortalità del maniaco che le dà la caccia, ogni volta che lo stende si dimentica sempre di non lasciare nei pressi oggetti ben affilati come coltellacci da cucina e di abbandonare alla svelta il luogo il cui il corpo dell’assassino giace apparentemente esanime. Non a caso “Halloween” è il film più citato in “Scream”, la pellicola che mette lucidamente alla berlina i difetti degli slasher-movies. Se, durante la visione del film di Carpenter, terrete a mente le tre regole per sopravvivere in un film dell’orrore recitate nella pellicola di Craven - 1) mai fare sesso; 2) mai drogarsi od ubriacarsi; 3) mai dire torno subito – saprete in anticipo chi scamperà alla furia omicida di Michael Myers.
Claustrofobico....ti provoca un senso di oppressione per tutto il film. con la trovata geniale delle inquadrature in soggettiva dell'assassino lo spettatore è ancora più terrorizzato, sin dalle prime efficacissime scene con il michael myers a 10 anni che uccide la sorella a suo vedere lussuriosa con il caratteristico coltellaccio ammazzadraghi, ma tutto il film è agghiacciante...con il tema principale (immagino "opera" del grande regista) perfetto per aumentare l'ansia che già viene da sé nel guardare il film, brava in questo senso la protagonista j.j. nel far percepire il suo stato emotivo ed il terrore che è in arrivo di lì a poche ore. infatti michael di giorno studia i movimenti delle sue "prede" ed il terreno su cui agire per poi la notte di quello stesso giorno........
questo film nel genere è quello che ha lanciato il più grande numero di imitazioni, horror cosiddetto urbano, inoltre un film del genere che riesce in questo modo nel suo intento di rabbrividire non può che meritare 10
terrore
La massima espressione dello slasher-movie e dell'angoscia visiva e dell'anima. Chi non considera un capolavoro questo film è solo da compatire ed educare al buon cinema. Un appunto: di recente, John Carpenter's Halloween è entrato a far parte di una ristretta cerchia di film (circa 400) avente l'obiettivo di salvaguardare pellicole considerate "patrimonio cinematografico del secolo". Ben fatto. Peccato solo che sia arrivato Rob Zombie a confondere le idee ai giovani d'oggi proponendo una versione-abominio dell'opera maestra di Carpenter.