Un seguito ben riuscito,molto superiore al secondo,meglio anche del quarto capitolo da poco uscito...
Quasi all'altezza del primo,la trama ovviamente e' simile...
Grandiosa la musica!
E devo dire che questo episodio vale anche meno di quello con Perez che era un poco più originale nello spunto. E' un film che pur essendo migliore
del patetico e insulso remake: "il corvo, la resurrezione" non ha carisma. E' milioni di anniluce
lontano dal film di Lee. Offre solo situazioni banali, una musica assordante, scene grafiche di sangue stomachevoli mai viste nei primi due film ed una
generale performance attoriale da oratorio.
L'unico plauso va alla scena in cui il protagonista
non si dipinge col trucco la faccia, ma sono le cicatrici rimaste sul suo viso a rendergliela in stile Pierrot. Per il resto, la trama di quest'ultimo episodio compie un inutile tentativo di risultare efficace e struggente. Sembra molto spinta e finta
perchè le interpretazioni non convincono come dovrebbero. Qui il protagonista tenta invano di toccare dal profondo del cuore gli spettatori come solo il carismatico Brandon Lee seppe fare con la sua interpretazione. Quindi, anche se la storia è carina, propone scene banali e prevedibili che non creano
un commovente e convincente pathos. Alex Corvis si ambienta subito nel mondo dei vivi, sembra uno di loro anzichè una creatura che non si sente nè carne nè pesce e che è stata irreparabilmente cambiata nella personalità da una morte atroce ed ingiusta.
Ha inoltre un'aria spintamente tormentata e quindi tutt'altro che credibile e convincente. Non commuove nè angoscia come l'Eric Draven di Lee, ma cerca solo e senza successo di imitarne il carisma e la sofferenza psichica. Dunque anche le scene fra i due innamorati di quest'ultimo sequel non fanno alcun effetto. Prevedibili, tentano di tutto pur d'ispirare la stessa dose di tenerezza che ispirarono Lee e la Shinas nel loro film (una "missione" ardua in effetti da compiere questa per attori, registi e sceneggiatori, se non addirittura impossibile) ma per favore, si poteva risparmiare la scena della statua della tomba della ragazza che versa una lacrima di sangue, perchè è veramente patetica. Così come l'idea del ragazzo
che viene condannato ingiustamente alla sedia elettrica non è veramente nulla di che, e giustizia o ingiustizia a parte, proprio la scena della sua esecuzione, ha un sapore che ricorda abbastanza quello di una nota scena del film: Il miglio verde... insomma, è una vergogna che si continuino a realizzare certi penosi sequel (ho letto su un sito che ci sarà un ennesimo episodio ispirato al corvo di nome: "Il corvo - la preghiera maledetta" che dalla trama mi sembra già qualcosa che toccherà il fondo di quest'inutile serie di sequel). Dunque penso che invece di darsi così tanto da fare per imitare il fascino dark del film di Lee ed il suo carisma e magnetismo, si doveva cercare di evitare l'"incidente" della sua morte controllando prima di girare le scene
che tutte le pistole fossero davvero caricate a salve e che non fossero difettose. Solo lui poteva dar vita ad una suggestiva e godibile serie di film sul corvo. Lui sì che era un attore
Il corvo e' stato magnifico,davvero bello!il corvo2 non mi e' piaciuto assolutamente!quando sono andato a vedere questo terzo capitolo ero dubbioso,ma devo dire che non mi e' affatto dispiaciuto!non e' ai livelli del primo,ma secondo me e' da vedere!belle anche le musiche,molto tristi!e bravi i 2 attori protagonisti!
....... ho dovuto mettere una stellina perche' nn c'era l'opzione di zero stelline ;) Io mi domando soltanto perche' nn hanno ci hanno lasciato con uno splendido ricordo del capolavoro iniziale senza sciupare il mito di brandon lee! Il corvo 3 (come del resto il 2) è soltanto una copia sbiadita del corvo.... nn hanno aggiunto niente di particolare che desse risalto alla storia, si sono solo limitati a copiare l'originale.... il mio giudizio e' completamente negativo e spero ceh finiscano questa inutile scorribanda di cloni mal riusciti! ciao ciao
E devo dire che questo episodio vale anche meno di quello con perez che era un poco più originale nello spunto. e' un film che pur essendo migliore del patetico e insulso remake: "il corvo, la resurrezione" non ha carisma. e' milioni di anniluce lontano dal film di lee. offre solo situazioni banali, una musica assordante, scene grafiche di sangue stomachevoli mai viste nei primi due film ed una generale performance attoriale da oratorio. l'unico plauso va alla scena in cui il protagonista non si dipinge col trucco la faccia, ma sono le cicatrici rimaste sul suo viso a rendergliela in stile pierrot. per il resto, la trama di quest'ultimo episodio compie un inutile tentativo di risultare efficace e struggente. sembra molto spinta e finta perchè le interpretazioni non convincono come dovrebbero. qui il protagonista tenta invano di toccare dal profondo del cuore gli
spettatori come solo il carismatico brandon lee seppe fare con la sua interpretazione. quindi, anche se la storia è carina, propone scene banali e prevedibili che non creano un commovente e convincente pathos.
alex corvis si ambienta subito nel mondo dei vivi, sembra uno di loro anzichè una creatura che non si sente nè carne nè pesce e che è stata irreparabilmente cambiata nella personalità da una morte atroce ed ingiusta. ha inoltre un'aria spintamente tormentata e quindi tutt'altro che credibile e convincente. non commuove nè angoscia come l'eric draven di lee, ma cerca solo e senza successo di imitarne il carisma e la sofferenza psichica. dunque anche le scene fra i due innamorati di quest'ultimo sequel non fanno
alcun effetto. prevedibili, tentano di tutto pur d'ispirare la stessa dose di tenerezza che ispirarono lee e la shinas nel loro film (una "missione" ardua in effetti da compiere questa per attori, registi e sceneggiatori, se non addirittura impossibile) ma per favore, si poteva risparmiare la scena della statua della tomba della ragazza che versa una lacrima di sangue, perchè è veramente patetica. così come l'idea del ragazzo che viene condannato ingiustamente alla sedia elettrica non è veramente nulla di che, e giustizia o ingiustizia a parte, proprio la scena della sua esecuzione, ha un sapore che ricorda abbastanza quello di una nota scena del film: il miglio verde... insomma, è una vergogna che si continuino a realizzare certi penosi sequel (ho letto su un sito che ci sarà un ennesimo episodio ispirato al corvo di nome: "il corvo - la preghiera maledetta" che dalla trama mi sembra già qualcosa che toccherà il fondo di quest'inutile serie di sequel). dunque penso che invece di darsi così tanto da fare per imitare il fascino dark del film di lee ed il suo carisma e magnetismo, si doveva cercare di evitare l'"incidente" della sua morte controllando prima di girare le scene
che tutte le pistole fossero davvero caricate a salve e che non fossero difettose. solo lui poteva dar vita ad una suggestiva e godibile serie di film sul corvo.
lui sì che era un attore.