LO SGUARDO DEI MAESTRI. IX EDIZIONE: "ALAIN RESNAIS. CINEMA MON AMOUR"
DALL'8 NOVEMBRE AL FEBBRAIO 2007, A UDINE E PORDENONE, UNA GRANDE RETROSPETTIVA: "ALAIN RESNAIS. CINEMA MON AMOUR"
Dopo Bresson, Buñuel, Tati, Ophüls, Dreyer, Fellini, Bergman e Welles, Lo Sguardo dei Maestri, arrivato alla nona edizione, non poteva mancare l'appuntamento con un altro grande del cinema moderno: Alain Resnais. Appena insignito a Venezia del Leone d'Argento per la miglior regia grazie a Cuori (2006) - la sua ultima bellissima fatica - al regista ottantaquattrenne (classe 1922) verrà dedicata una lunga retrospettiva (da novembre 2006 a febbraio 2007) che si terrà a Pordenone (Cinemazero) e Udine (Visionario) dal titolo "Alain Resnais. Cinéma mon amour", che come da tradizione si propone di offrire per ogni film la migliore copia in pellicola esistente, cercando di presentare sempre la versione in lingua originale sottotitolata in italiano. A chiudere la manifestazione, il prestigioso convegno internazionale (a Pordenone, 2-3 febbraio 2007) dedicato a Resnais in cui interverranno gli studiosi europei più attenti alla sua opera e altri ospiti illustri, e che produrrà, come ogni anno, un volume edito da Il Castoro.
Alain Resnais è considerato uno dei padri del cinema moderno. Dopo l'eclatante esordio avvenuto a Cannes con Hiroshima mon amour nel 1959, Renais ha portato avanti un cinema particolare, basato su singolari rappresentazioni del tempo, in particolare considerandolo nella sua dimensione più intima ed enigmatica: quella della memoria.
Nel film passato e presente si scontrano sullo sfondo dell'evento traumatico da poco subito (la bomba atomica), e il cortocircuito che si crea fa perdere ai protagonisti - e a noi spettatori con loro - ogni differenziazione temporale, in un labirinto tutto mentale che verrà ripreso e approfondito da Resnais nel successivo L'anno scorso a Marienbad (1961). Fin dai cortometraggi, il suo cinema ha sondato le tracce del tempo che si sedimentano nelle pieghe del vissuto, sia che si tratti delle onde sismiche propagate dagli eventi bellici che hanno squarciato il secolo appena trascorso: Guernica (1950), Auschwitz (Notte e nebbia, 1955), la guerra d'Algeria (Muriel, il tempo d'un ritorno, 1963), la guerra civile spagnola (La guerra è finita, 1966), sia che si tratti dell'immaginario nato dalla creatività dell'uomo: quello derivante dalla pittura (Van Gogh, 1948, premiato con l'oscar), dalla letteratura (Providence, 1976), dal teatro (Pas sur la buche, 2003). Strettamente legato alla dimensione del tempo, l'altro grande asse su cui si articola la modernità del cinema di Resnais è la sperimentazione del linguaggio cinematografico, attraverso l'esplorazione di generi diversi al fine di creare forme sempre nuove di racconto, cosa che ne fa un regista che sfugge ad ogni classificazione.
Sulla scia dell'interesse che il regista francese porta per l'universo fantastico, sono nati capolavori quali il fiabesco La vita è un romanzo (1983), Voglio tornare a casa (1989), in cui il cinema dialoga con il mondo dei fumetti, o Parole, parole, parole... (1987), rivisitazione della commedia musicale attraverso il principio - tutto moderno - della contaminazione dei linguaggi.
Il mondo, nella visione di Resnais, sembra assumere la forma di un puzzle, fatto di elementi eterogenei che attestano la complessità dell'uomo moderno e della sua storia.
Solo per il primo giorno di proiezioni, l'8 e il 9 novembre, le proiezioni saranno mercoledì presso la sede di Cinemazero a Pordenone e giovedì al Visionario di Udine. A partire dal 15 novembre le proiezioni avranno luogo ogni mercoledì al Visionario (ud) e ogni giovedì a Cinemazero (Pn).
Per informazioni al pubblico:
Centro Espressioni Cinematografiche 0432.299545
Cinemazero 0434.520404
(30 Ottobre 2006)
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