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Mister Felicità

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Rosanna Donato02 gennaio 2017Voto: 6.0
 

  • Foto dal film Mister Felicità
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Arriva un momento nella vita in cui diventa necessario mettere da parte le proprie priorità (qualunque esse siano) per aiutare qualcuno, anche se spesso per ottenere ciò che si vuole bisogna adottare metodi poco ortodossi.
Questo è quanto succede in “Mister Felicità”, la pellicola incentrata su Martino, un giovane napoletano indolente e disilluso che vive in svizzera dalla sorella Caterina. Un imprevisto costringe all’immobilità la giovane sorella che ha bisogno di costose cure. A Martino non resta che lavorare al posto di Caterina come uomo delle pulizie presso il dottor Dott. Guglielmo Gioia, un mental coach specializzato nello spronare le persone attraverso il pensiero positivo e l’azione. Durante un’assenza del Dottor Gioia, Martino ne approfitta per fingersi il suo assistente. Uno dei suoi primi pazienti sarà la famosissima campionessa di pattinaggio Arianna Croft che, dopo una brutta caduta sul ghiaccio, ha perso completamente fiducia in se stessa e amore per il proprio sport. I campionati europei di pattinaggio, però, sono alle porte: ce la farà Martino, nell’insolito ruolo di Mister Felicità, tra equivoci e rivelazioni inaspettate, a far tornare Arianna la campionessa che era?
Il film di Alessandro Siani, prodotto da Cattleya e distribuito dalla 01 Distribution, vede nel cast lo stesso regista, Diego Abatantuono, Carla Signoris, Elena Cucci e Cristiana Dell’anna.

Alessandro Siani non delude con il suo nuovo lavoro da regista, ma neanche colpisce più di tanto lo spettatore. A differenza di “Si accettano miracoli”, che era più improntato verso il puro divertimento piuttosto che alla riflessione, in “Mister Felicità” emerge la volontà di esplorare un aspetto importante della vita quotidiana di ogni uomo e il regista lo fa ponendo al pubblico una sola domanda: cos’è la felicità? Stando a quanto viene sottolineato nella pellicola, la felicità è qualcosa di effimero, fugace…
Un attimo di gioia che è destinato a svanire nel nulla poco dopo perché la vera felicità per il Dottor Gioia non esiste. Sarà davvero così? Dall’altro lato e allo stesso tempo aiuta a riflettere su quanto la felicità spesso possa nascere dalle piccole cose: un incontro, un sorriso, una nuova opportunità, una scelta. Infine, tra i temi presenti troviamo anche l’importanza e l’influenza che il pensiero positivo può avere sulle persone.
Il film, però, non convince per due diversi elementi. Innanzi tutto, come già successo in precedenza con altri suoi lavori, Siani sembra avere un debole per l’esagerazione. Alcune scene, infatti, sono troppo elaborate e avvolte da un’atmosfera che appare a dir poco surreale, senza contare che così facendo la scena perde di credibilità e allo stesso tempo anche l’interpretazione degli attori coinvolti in essa.
Altro aspetto deludente è il ritmo della narrazione in quanto a scene esilaranti e volte al solo intrattenimento vengono alternati momenti di appiattimento totale. È vero che in una pellicola è bene approfondire le storie dei personaggi, ma bisogna anche trovare il modo giusto per farlo. Il problema, infatti, sta nel ritmo del susseguirsi di eventi: da un andamento incalzante si passa a una lentezza che appesantisce l’intero lungometraggio, annoiando così lo spettatore.
Viene da chiedersi, quindi, se il risultato sarebbe stato migliore dando maggiore spazio alle risate piuttosto che alla meditazione.

Nonostante le note negative, hanno contribuito alla riuscita del progetto le scene comiche che funzionano grazie a tempi di battuta pressoché ottimi, la meravigliosa ambientazione e la colonna sonora.
Ma non solo, perché a colpire è anche l’interpretazione di Diego Abatantuono e Alessandro Siani i quali sono risultati molto naturali nei loro ruoli, anche se il secondo a volte appariva un po’ finto. Meno convincenti, ma pur sempre in parte, sono stati gli altri attori, a partire da Carla Signoris la cui recitazione appare un po’ sopra le righe a causa delle esagerazioni sopracitate. Se da una parte consigliamo la pellicola a tutti per la forte e arguta comicità e l’assenza di volgarità inutili, dall’altra siamo un po’ restii a farlo a causa degli aspetti negativi presenti.
Nella scelta di andare al cinema o meno è giusto tenere conto dei molti elementi positivi al suo interno e della presenza di un bel colpo di scena a metà proiezione.


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