Goool!
Formatosi a New York, Juan José Campanella ha da sempre diviso il suo lavoro tra la madrepatria, l’Argentina, e gli Stati Uniti, dove ha diretto episodi di serie televisive di successo, come “30 Rock”, “Law and Order” e “Dr House”. Per quanto riguarda la sua produzione in lingua spagnola, basti dire che nel 2002 fu nominato all’Oscar per “Il figlio della sposa”, mentre nel 2009 lo vinse con il thriller drammatico “Il segreto dei suoi occhi”. Alla notizia che avrebbe diretto un film d’animazione, una reazione di sorpresa era più che comprensibile. Dopo aver visto il film, si può affermare che affidare la regia a Campanella è stata una scelta senza dubbio vincente.
Amedeo è imbattibile a biliardino, e quando da bambino sconfisse il megalomane Grosso, che non può sopportare l’idea di perdere, non poteva immaginare che questo sarebbe tornato, molti anni più tardi, ormai star del calcio mondiale, per distruggere il villaggio in cui subì la sua prima ed unica umiliazione. Per salvare la cittadina e l’amata Laura, rapita da Grosso, il ragazzo potrà contare sull’aiuto della squadra del suo biliardino, che ha preso vita. Il destino di tutto ciò che Amedeo ama dipende, ora, da una partita di calcio.
Nel raccontare questa storia di “passione”, come suggeriscono i piccoli giocatori, Campanella sa gestire l’intero film con compattezza e con sicurezza, ma anche con la semplicità di un linguaggio che sa parlare a tutti, che è in grado di far divertire un bambino di sei anni e far sbellicare dalle risate un adulto, riempiendo la pellicola di gag per tutte le età senza però rinunciare a battute con riferimenti comprensibili solo ai più grandi. Tutto ciò risulta ancor più godibile grazie a un’ottima gestione dei tempi, consapevole di quando procedere con ritmo serrato e di quando rallentare, mantenendo sempre vivissima l’attenzione e la partecipazione degli spettatori. Scopriamo con questo film quanto siano piacevolmente vaste la fantasia e l’inventiva di Campanella, che ci regala delle fantastiche e divertentissime trovate e anche pochi ma efficacissimi momenti in cui assaporare la bellezza delle immagini (meravigliosa la scena in cui la palla viene calciata verso il cielo). Il 3D di “Goool!” è tutto da godere; questo è uno di quei pochi (purtroppo) film che non ne fanno un uso gratuito, e le tre dimensioni donano al film delle sequenze dall’ampissimo respiro da assaporare con gusto. Anche la scrittura è meritevole di lode, riuscendo a caratterizzare in modo esilarante ogni singolo personaggio e presentando una successione di eventi surreali che si vorrebbe che continuasse anche dopo il termine della pellicola.
Il divertimento è assicurato, se non da chi scrive, dall’orda di bambini urlanti ed entusiasti presenti alla proiezione.
La frase:
"Vogliamo la perfezione per perfezionare ciò che è perfetto".
a cura di Luca Renucci
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