Meno male che ci sei
Secondo lungometraggio per Luis Prieto che, dopo l’enorme successo di "Ho voglia di te", si cimenta con una storia rivolta anche al mondo degli adulti.
In questo periodo i film dedicati all’adolescenza e al primo amore sono davvero tanti, da New Moon ad Amore 14, e purtroppo offrono una visione dei giovani abbastanza deprimente: le protagoniste annullano se stesse per amore e sono di una superficialità che sconcerta. In questo frangente il paragone con tali film, soprattutto con l’ultima fatica del Moccia nazionale (autore sia di "Ho voglia di te" che di "Amore 14" di cui è anche regista), sorge purtroppo spontaneo, c’è da dire, a merito di Luis Prieto, che "Meno male che ci sei" risulta decisamente la migliore tra queste pellicole.
Si parla di protagoniste non a caso, infatti, il film, tratto dal romanzo omonimo di Maria Daniela Raineri (autrice anche della sceneggiatura), racconta la storia tutta al femminile dell’amicizia tra l’adolescente Allegra e la trentenne Luisa. Quest’ultima, ingenua sognatrice in cerca del vero amore, è l’amante del padre di Allegra.
Durante un viaggio in Africa i genitori della ragazza muoiono in un incidente, entrambe si trovano sole a gestire questa grave perdita.
Nel dipanarsi della storia le due donne imparano a conoscersi e a sostenersi l’una l’altra, costituendo una nuova e atipica famiglia.
Prieto opta per una regia semplice che segue la storia e si avvicina molto ai personaggi, con scenografie, costumi e musiche che non invadono la scena ma la completano, con un risultato quasi opposto, nei ritmi e nel genere, rispetto ad Amore 14.
I personaggi sono un po' stereotipati, quasi tutti gli uomini (eccettuato Gabriele fidanzato di Allegra) ne escono come degli immaturi donnaioli, e le donne schiave dei cliché. È accattivante la caratterizzazione delle protagoniste, sebbene anch’esse siano incasellate nello stereotipo dell’ingenua romantica Luisa, interpretata da Claudia Gerini, e della giovane introversa Allegra, interpretata da Chiara Martegiani al suo debutto come protagonista.
La prova delle due attrici è convincente e anche il resto del cast se la cava egregiamente. La storia in certi punti è abbastanza prevedibile, ma strappa qualche sorriso qui e lì rendendo la visione del film tutto sommato gradevole.
È ben inteso che non ci troviamo di fronte a un capolavoro della cinematografia mondiale, ma la storia agrodolce e la simpatia di alcuni personaggi rendono "Meno male che ci sei" un piacevole diversivo alla noia, consigliato per lo più a un pubblico giovane e femminile.

La frase: "Ho pensato che una persona che amava così mio padre, non poteva essere tanto male".

Ilaria Ferri

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