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Men of Honor - L'onore degli uomini
George Tillman si presenta con un film, basato sulla vita di Carl Brashear (Cuba Gooding Jr. / "Instinct"), primo palombaro di colore della marina americana. La struttura ricalca un suo illustre predecessore, "Ufficiale e Gentiluomo", invertendone i protagonisti, infatti questa volta l'allievo è un nero, mentre il suo istruttore, Billy Sunday (Robert De Niro / "Gli Intoccabili"), è un bianco.
La storia di "ordinario eroismo" vede il marinaio Carl Brashear, arruolarsi nei primi anni cinquanta, appena abolita la segregazione razziale; la sua voglia di affermarsi lo porta a chiedere di essere assegnato al reparto dei palombari, corpo che non ha mai visto un solo elemento di colore. Lì dovrà fronteggiare il razzismo dell'istruttore Billy Sunday e del comandante Mr. Puppy (Hal Holbrook / "Il Socio"). Nonostante tutto ce la farà e si conquisterà il rispetto di Sunday. Ma la vita ha in serbo per lui altre prove, infatti in un incidente rimarrà gravemente ferito ad un arto e sarà proposto per il prepensionamento. Deciso ormai a diventare Primo Capo, Brashear, chiederà l'aiuto del suo vecchio istruttore per dimostrare di essere ancora idoneo ai compiti operativi.
Il film è montato in modo da darci prima un lungo flashback su come Carl Brashear è diventato uno dei migliori palombari della marina, quindi ci riporta al presente, al suo infortunio ed alla sua voglia di ottenere comunque i galloni da Primo Capo (massimo grado raggiungibile da un soldato di truppa). Orchestrata secondo il costume americano, in modo da coinvolgerci sentimentalmente facendoci partecipare a tutti i drammi del protagonista ed alla sua incrollabile volontà di affermarsi, la pellicola risente comunque di un eccessivo manierismo e dello scontato finale che arriva come una sorta di liberazione.
Indubbiamente la prova di De Niro è la più convincente dell'anno (siamo al quarto film e gli altri tre, sinceramente, non li annovererei tra i capolavori dell'attore) e Cuba Gooding Jr. lo affianca senza risentire minimamente della figura imponente del partner, dimostrando così di aver meritato l'Oscar per "Jerry Maguire". Nel cast anche Charlize Theron ("Le Regole della Casa del Sidro"), altra grande presenzialista di quest'ultimo periodo.
Nel complesso il tutto risulta coinvolgente (meno male visto che dura 128 minuti) anche se con un forte senso di déjà vu e con episodi che forse sono un pò troppo diluiti sostituendo alla tensione dell'attesa un senso di stanchezza.
Per concludere ho contato la serie di simpatici epiteti con cui Sunday apostrofa il suo nuovo cadetto, che vanno da un tranquillo "carboncino", al classico "negro", passando per un esotico "kous kous", fino al decisamente più vivace "culo nero"; un grande sfoggio di fantasia da parte dello sceneggiatore che almeno non ha usato il solito "palla di neve".
Curiosità: Cuba Gooding Jr. ha girato le scene subacquee con una tuta regolamentare da palombaro della marina, il cui peso è di circa 80 Kg (fuori dall'acqua). Abituarsi a muoversi con la tuta ed a vincere il senso di claustrofobia che si prova al suo interno, è stato uno degli impegni maggiori.
La frase:
Carl Brashear - "Perché vuole aiutarmi?"
Billy Sunday - "Mi piace rompere il cazzo!"
Indicazioni: Se vi è piaciuto "Ufficiale e Gentiluomo" non potete perderlo.
Valerio Salvi
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