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Mamma o Papà?

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Rosanna Donato03 febbraio 2017Voto: 6.5
 

  • Foto dal film Mamma o Papà?
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L'amore, si sa, può finire. E quando la coppia scoppia, spesso i due coniugi si fanno la guerra, soprattutto per decidere chi avrà la custodia dei figli, anche se come in ogni cosa ci sono delle eccezioni.
Come ci dimostra la nuova commedia italiana “Mamma o papà?” che vede alla regia Riccardo Milani, conosciuto per aver diretto film come il recente “Scusate se esisto!” e fiction di ottima qualità (“Tutti pazzi per amore”). Il progetto è incentrato su una coppia di genitori che non riesce a dire ai propri tre figli dell’imminente divorzio.
Il problema arriva quando una situazione li pone l’uno contro l’altra: nessuno dei due vuole portare i propri ragazzi con sé. Stavolta mamma vuole mollarli a papà e viceversa.
Una ex coppia alle prese con tre figli e una separazione politicamente scorretta che vi farà pensare: di mamma e papà ce ne sono due soltanto... per fortuna! La pellicola vede nel cast Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Carlo Buccirosso, Stefania Rocca, Matilde Gioli, Anna Bonaiuto, Roberto De Francesco, Luca Angeletti, Claudio Gioé, Luca Marino, Marianna Cogo e Alvise Marascalchi.

Riccardo Milani aveva già dimostrato le sue capacità a livello di regia con la commedia “Scusate se esisto!”, che segnò la sua prima collaborazione con Paola Cortellesi. Ora il regista torna a mostrarci i valori che nella vita meritano una priorità come la famiglia, ma lo fa in un modo che a primo avviso sembra originale, ma in seguito si dimostrerà essere un insieme di cliché che, in ogni caso, ben si prestano alla storia che si vuole narrare.
Il film, quindi, contiene alcuni lati positivi e altri negativi: è giusto dire fin da subito che la sceneggiatura è un po’ banale e i personaggi principali, i quali meriterebbero un maggiore approfondimento dal punto di vista umano e psicologico, non sono stati caratterizzati in profondità. Nonostante ciò, il progetto ha in sé alcune idee ben pensate e battute che - forse per il loro uso spropositato nel mondo della commedia italiana più recente - riescono a rallegrare il pubblico, suscitando talvolta anche grosse risate.
Ad emergere è senza dubbio il cambio di prospettiva di tutti i personaggi, dovuto agli avvenimenti che man man si susseguono e che metteranno in luce quanto sia difficile capire cosa è giusto e cosa sbagliato, cosa e per chi vale la pena fare qualcosa e quanto spesso non ci rendiamo conto di quello che stiamo perdendo...

La pellicola gode di una colonna sonora che passa da un sound movimentato a uno più lento, calmo e volto a sottolineare la gravità o la leggerezza di quella data scena. Colpisce inoltre la bravura di Riccardo Milani di inserire alcune perle che portano lo spettatore a riflettere, tralasciando per qualche minuto la natura comica del film, senza però appesantirlo troppo.
“Mamma o papà?”, infatti, non è solo una pellicola di intrattenimento, ma pure un viaggio introspettivo (anche se poco marcato) nella vita di una famiglia che rappresenta il nucleo familiare tipo italiano: un confronto generazionale tra genitori e figli - aspetto ripreso più volte negli ultimi film del genere - che riuscirà a coinvolgere, seppure in parte, il pubblico il quale non potrà fare a meno di stupirsi: se da una parte si assiste ad uno spettacolo capace di ironizzare sul divorzio e sugli stratagemmi che i genitori potrebbero ideare per fa sì che i figli scelgano l’altro; dall’altra parte alcune scelte del regista - anche a causa di una sceneggiatura in cui si percepiscono diverse mancanze - rendono la pellicola poco convincente sul piano della tecnica.
Inizialmente, infatti, si nota particolarmente la mancanza di equilibrio tra le scene più esilaranti e quelle più intense che appiattiscono leggermente il film, problema che durante lo svolgimento della storia migliora.

Molto convincenti le interpretazioni dei due attori protagonisti - Antonio Albanese e Paola Cortellesi - entrambi nati come comici ma in grado di dare voce a qualsiasi personaggio.
Deludono, invece, per la mancanza di una marcata forza espressiva, i tre interpreti dei figli.
Possiamo dire che tra altri e bassi il film racconta una storia dai risvolti quasi surreali, il cui scopo è quello di rendere chiaro cosa sia davvero importante o cosa possa passare in secondo piano, soprattutto quando la situazione ti porta a dover scegliere tra famiglia e lavoro.


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