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Ma l'amore... sì
Una regia a quattro mani, quelle di Tonino Zangardi e l'esordiente Marco Costa, per la commedia: "ma l'Amore…Sì!". Una difficile collaborazione che però ha fatto suo il messaggio del film: "la diversità è ricca" per dare vita ad una chicca cinematografica di questo periodo.
Una tipica famiglia calabrese, in seguito ad un'inaspettata e cospicua eredità, decide di trasferirsi a Roma. Qui cominciano gli scontri tra il pater familias integerrimo ma simpatico e i due figli Angelina e Carmelo alla ricerca di emancipazione, a tenere tutti uniti c'è comunque la mamma Annuccia.
Sebbene le tematiche affrontate (il gap generazionale e "geografico", l'emancipazione dei figli che crescono e la figura delle mamme mediatrici, moderne nel profondo e comprensive) ritornino ripetutamente nella cinematografia italiana, questa commedia si distacca dalla banalità sia nel modo di condurre la storia che nelle scelte registiche. I momenti comici e drammatici si alternano sapientemente e con originalità.
Anche le musiche, un mix che va dalle "canzonette" degli anni '40 ai contemporanei Tiromancino, dimostrano come in questo film la tradizione si approccia, affianca e poi amalgama al nuovo, nelle vicende dei protagonisti come nel testo filmico. C'è una particolare cura della regia, Zangardi e Costa hanno carpito la lezione dei loro predecessori per mettere in pratica un discorso di immagini che accompagni piacevolmente ma non in modo pedissequo, la narrazione. Abbiamo, oltre a pregevoli movimenti di macchina (fra i tanti esempi possiamo annoverare le soggettive svelate da panoramiche a 360°), tanti riferimenti al cinema del passato come pure al videoclip e alla pubblicità. Troviamo fotogrammi manipolati per mitigare scene più piccanti o mostrare i pensieri dei protagonisti; e inserti di vario tipo, come l'inizio in bianco e nero col solo peperoncino di un rosso scintillante. Anche gli altri aspetti tecnici come il montaggio, la fotografia, la scenografia e la scelta dei costumi risultano azzeccati. I personaggi e la sceneggiatura sono ben costruiti, ammiccanti quanto basta ed estremamente divertenti; se qualche gag a prima vista può sembrare sciocca, con la reiterazione acquista di significato e di godibilità. Sebbene in qualche momento del film il lavoro sugli attori possa sembrare eccessivo, un plauso va a tutto il cast: su tutti Anna Maria Barbera che si discosta dai soliti tratti comici con i quali l'abbiamo conosciuta in televisione per cavarsela egregiamente anche in un ruolo più "serio".
In conclusione, "ma l'Amore..Sì!" è un film piacevole, che regala ottimi momenti di evasione senza essere banale.
La frase: "La sola anormalità è l'incapacità di amare".
Ilaria Ferri
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