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Madagascar
Ogni giorno migliaia di persone visitano il museo d'arte moderna di NewYork e dopo aver ammirato i corpi a cubetti di Picasso e le notti stellate di Van Gogh, finiscono per rimanere immobili davanti alla luccicante foresta africana del "Sogno" (The dream) di Henry Rousseau. Si, perché l'impatto visivo delle opere di questo pittore francese incanta, ipnotizza. Ed è strano riflettere su come questa natura così sfavillante e colorata non sia stata altro che una fantasia di Rousseau. Lui infatti non si allontanò mai dal vecchio continente e l'Africa la vide solo in bianco e nero grazie all'allora novità della macchina fotografica (parliamo del 1910).
Ogni giorno migliaia di persone visitano lo zoo di New York e, dopo aver ammirato orsi polari e scimpanzé, finiscono per rimanere immobili davanti al mitico re della foresta: il leone. Ed è strano riflettere su come quest'animale così celebre per la propria ferocia, non abbia mai avuto modo di dimostrarla a nessuno, giusto qualche ruggito ogni tanto nella sua cella. Si, perché anche lui l'Africa non l'ha mai vista, così come molti altri suoi compagni di cattività.
Sono queste le premesse da cui parte Madagascar il nuovo cartone animato della Dreamworks che ispirandosi ai bellissimi soggetti dell'artista francese, schiaccia gli animali con un disegno bidimensionale e anima un ideale quadro naif dal quale prende avvio la storia di un gruppo di animali "abitanti" di un giardino zoologico e della loro necessità di capire chi sono e da dove vengono.
E' proprio questa esigenza infatti che spinge Marty la zebra, a scappare dallo zoo di NewYork, e con lei, più per casualità che per volontà, i suoi cari amici Alex il leone, Melman la giraffa e Gloria l'ippopotamo. Dopo una serie di peripezie tra le strade di Manhattan finiscono per ritrovarsi tutti quanti sulle spiagge del Madagascar. Riuscire ad adattarsi nel nuovo ambiente, soffocando i normali istinti della catena alimentare sarà più difficile di quanto si possa pensare. Ogni giorno, infatti, una zebra si sveglia e sa che dovrà correre più di un leone….
Madagascar è una favola sofisticata, divertente per i bambini e irresistibile per gli adulti. I suoi realizzatori, lavorando su una nobile morale (Non è importante dove sei, ma con chi sei ), tessono una trama fitta di battute e situazioni paradossali in cui i simpatici protagonisti della storia non lasciano nulla di intentato per riuscire a far ridere il pubblico. Irresistibili "pinguini in black" , giraffe ipocondriache, leoni viziati e lemuri da party, danno l'occasione agli autori di giocare con le citazioni, toccando ogni genere: da American Beauty a, Momenti di gloria, da Il libro della giungla (bellissima la scena del party dei lemuri che tanto ricorda quella degli scimpanzé di Mowgli..) a Dumbo.
E' innegabile che ormai le nuove tecnologie abbiano fatto del cartone animato un valido strumento per realizzare commedie di qualità non più rivolte solo ed esclusivamente ai giovanissimi. Dopo Shrek e Sharktale, Madagascar conferma il successo di questo nuovo modo di concepire l'animazione, meritando senz'altro di essere visto a prescindere dalla compagnia (l'unica pecca è la durata: solo 88 minuti…).
Curiosità: Alex il leone durante la sua esibizione sul piedistallo allo zoo, si cimenta nella celebre espressione facciale "Magnum", una delle smorfie che Ben Stiller (suo doppiatore nella versione originale) ha reso celebre nello spassosissimo Zoolander.
La frase: "Non si morde la mano che ti nutre"
Andrea D'Addio
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