Long Time Dead
Nel corso di un rave party un gruppo di studenti, alticci e fumati cercano un brivido in più partecipando ad una seduta spiritica. L'esperienza però non sarà esaltante né tanto meno divertente: sulla tavoletta Ouija appare un macabro messaggio, "Morirete tutti". Spaventati i ragazzi scappano via, ma le loro vite sono segnate. A nulla servirà scoprire la natura del demone evocato, perché la loro esperienza non è altro che la continuazione di un'altra iniziata molti anni prima in Marocco...
Rispetto alle ultime uscite del genere, questa pellicola ha il pregio di raccontare una vicenda credibile, per alcuni versi perfino coinvolgente: suspence e fiato sospeso sono d'obbligo.
Per il suo esordio cinematografico, il noto regista di video musicali e filmati pubblicitari Marcus Adams, ha scelto un cast di giovani attori emergenti, e la scelta si è rivelata davvero giusta. Il film, un horror metropolitano ambientato a Londra, si snoda attraverso tutti i luoghi comuni e gli stereotipi relativi al genere. Sono tante le scene in cui la tensione viene esasperata, in cui ci si aspetta di trovare un demone in ogni angolo buio, puntualmente, però, queste aspettative vengono disattese: lo spirito maligno spunta quando meno te lo aspetti! Girata prevalentemente in notturna, la pellicola sostiene per tutta la durata un ritmo accettabile, tutto sembra plausibile, ogni particolare viene curato fin nei minimi dettagli. I personaggi del film anche se vivono in una metropoli, sono completamente isolati: la forza sovrannaturale che li perseguita non può essere vista da nessun altro, le loro paure non possono essere comprese, le loro spiegazioni risulterebbero insensate, se non addirittura folli, per chiunque altro al di fuori del gruppo. Lugubre ma azzeccatissima è l'ambientazione: una casa vittoriana (anche in questo caso un classico dell'horror), isolata ma non troppo, vecchia, mal tenuta, con un impianto elettrico malfunzionante (ma va?). Il padrone di casa, poi, è davvero un tipo poco raccomandabile. Burbero, scontroso, con un cappellaccio da baseball calato costantemente sugli occhi, si muove con fare circospetto, e non perde occasione di spiare i suoi inquilini. Altro elemento che non può mancare, a parte il sangue, che sinceramente non scorre a fiumi, è l'elemento purificatore per eccellenza, il fuoco. In quanto a questo, la pellicola scotta, di fuoco ce ne è e pure troppo: tutti i ragazzi moriranno a causa di ustioni e bruciature, ma alla fine, come sempre, sarà il fuoco a lavare via la dannazione... oppure no?

Teresa Lavanga

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