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Little Sparrows
"Little Sparrows" ossia "Piccoli Passerotti" è il primo lungometraggio di Yu-Hsiu Chen Camille, nata vicino a Taiwan e laureata in studi cinematografici negli Stati Uniti. Una giovane cineasta di grande talento che propone un’opera drammatica, ricca di sentimenti e di vita. E’ uno sguardo attento e delicato sulla vita reale, sul dramma che può attraversare una famiglia comune. E’ un film leggero e delicato, ma al tempo stesso forte e struggente, realistico, che evita i toni melodrammatici o troppo tetri per descrivere la vita così com’è. Pochi giorni prima di Natale in Australia Susan (Nicol Bartlett) scopre di avere di nuovo il cancro al seno, una dura verità che decide di affrontare una volta per tutte, cosciente del poco tempo che le rimane. La notizia ovviamente sconvolge la vita dei suoi cari a partire dalle sue tre figlie e dal marito James (James Hagan), attore di successo dal carattere distratto ed egocentrico. Tutti sono costretti ad affrontare la dura realtà delle cose e le figlie in particolare cercano di nascondere i problemi che hanno alla madre, per evitare di farla preoccupare. Susan però è conscia del suo destino, ama le sue figlie più di qualsiasi altra cosa e ben presto assume di nuovo il ruolo di guida, di consigliera e confessore, cercando di lasciare loro un ultimo regalo che permetta ai suoi amati "passerotti" di non commettere i suoi stessi errori e superare le difficoltà che la vita pone davanti.
Ognuna ha la sua storia, le sue debolezze, i suoi segreti e paure. Il film è costituito da quattro quadri dedicati a queste quattro donne, è un lungo viaggio all’interno dei sentimenti. Il primo quadro è dedicato a Susan che descrive la sua famiglia e la sua storia, il suo rapporto con la madre, che avrebbe desiderato una vita diversa per lei. Poi vengono le tre figlie. Nina, interpretata da Nina Deasley, vedova con due bambini piccoli, la cui vita sembra svolgersi in funzione dei figli. Anna, interpretata da una convincente Melanie Munt, attrice di talento sposata con Mark, un regista di successo, però la giovane sembra non soddisfatta della loro relazione cercando rifugio fra le braccia di un collega, ma i sensi di colpa la divorano. Infine Christine (Arielle Gray) studentessa di medicina, che cerca di nascondere le sue tendenze sessuali. E’ un inno all’amore materno che, nonostante la sofferenza e la consapevolezza della morte, continua a tendere le braccia verso i figli donandogli un po’ di serenità, un posto dove sentirsi al sicuro e amato. Un sentimento che riesce a decifrarne i silenzi e a comprendere il loro stato d’animo. Un amore capace di superare i difetti, le passioni, i dubbi e il dolore in un ultimo disperato tentativo di sostenere ancora una volta i suoi "passerotti". E’ un film delicato, leggero e realistico, senza "lirismo" che mostra la vita così com’è, un susseguirsi di storie, di persone e di intrecci, di errori, di dolori e di gioie.
La frase: "Io so quello che mi succede, ma è a te che penso in realtà".
Federica Di Bartolo
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